A Monte Claro un pozzo sacro?

A Monte Claro un grande cespuglio di capperi nasconde l’imboccatura di un antico pozzo che potrebbe risalire all’Età del Ferro (IX secolo a.C.) e rivelarsi il primo e finora unico “Pozzo sacro” mai rinvenuto in città.

L’interessante scoperta si deve a un giovane archeologo sulcitano, Nicola Dessì, originario di Perdaxius, che ha informato subito sia la Sovrintendenza per i Beni archeologici che la Provincia, proprietaria dell’area verde.

 

Parallelamente l’associazione ambientalista “Amici di Sardegna”, presieduta da Roberto Copparoni, ha avviato una raccolta di fondi finalizzata a reperire le risorse necessarie per indagare sul sito. Il pozzo si trova nel cuore del parco, sul lato di via Campania, in una zona poco frequentata. La vegetazione ricopriva la collina. Solo il taglio dell’erba ha consentito al manufatto di tornare alla luce.

«La Provincia farà la sua parte», ha annunciato la presidente Angela Quaquero, «abbiamo già preso contatto con la Sovrintendenza e siamo in attesa di istruzioni. Senza autorizzazione non possiamo muovere neanche un filo d’erba, per ovvie ragioni».

La sensazione è che i fondi per lo scavo saranno reperiti a tempo di record grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. «Vogliamo che il manufatto sia studiato e se si rivelerà ciò che sembra, verrà salvaguardato e valorizzato», promette Quaquero, «il sospetto è che si tratti del primo e unico “Pozzo sacro” di Cagliari. Sarebbe meraviglioso, ci auguriamo che lo sia».

Donatella Mureddu, funzionaria della Sovrintendenza per i Beni archeologici, non smentisce ma predica prudenza. «Per avere certezze», afferma, «serve un’analisi stratigrafica. Nei prossimi giorni mi recherò anch’io a Monte Claro per vedere con i miei occhi».

 

Da: L’Unione Sarda dell’11 Novembre 2012

 

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