Forse tutti, ma proprio tutti, siamo abituati a vederlo da secoli lassù, nel mensolone di una vetusta torre cagliaritana: è l’Elefantino sulla torre, appunto.
Si, proprio lui, il pachiderma di pietra che a guardarlo bene è molto più di una scultura; è uno dei “prodi eroi” di Cagliari.
In effetti è però simile a un “tapiro” con la proboscide. Comunque sia, di sicuro ha anche dato il nome alla Torre dell’Elefante che lo ospita da secoli.
Riproponiamo oggi un articolo di Marcello Polastri del 12 febbraio 2017…

L’elefante sulla torre di Cagliari
Eppure, di sculture di elefantini, in questa torre antica, ne sono esistiti due.
Lui, ed un secondo elefante sconosciuto ai più!
Venne ritrovato una ventina di anni fa nei sotterranei della medesima torre progettata nel XIV secolo da Giovanni Capula e poi ultimata nel 1307. Pochi conoscono per davvero questa parte di storia rappresentata da una grande pietra.
Andiamo a scoprirla…

I sotterranei della torre dell’Elefante a Cagliari.
Sotto quest’opera architettonica straordinaria, la Torre dell’Elefante, poco oltre l’ingresso di un sotterraneo, notai un giorno una strana pietra squadrata: un grande blocco di roccia durissima, largo più di un metro e alto una ottantina di centimetri.
Su un lato, questo reperto archeologico, presenta una stranezza: la raffigurazione di un elefante in bassorilievo.
Bruttino, forse, perché non si tratta di un elefante comune, ma di una specie di mammut. Eccolo nell’immagine.

La scultura sell’elefantino: prima storica raffigurazione del Pachiderma che diede il nome alla torre.
Ha testa grande, corpo sproporzionato, zampe lunghe. Merita comunque uno studio attento. Merita di poter essere tramandato ai posteri!
Infatti quando Diego Belfiori mi segnalò l’esistenza di questo reperto “stipato da alcuni operai nei sotterranei della città“, informai gli archeologi e le istituzioni. Ed il blocco roccioso venne recuperato.
È simile a quelli – anch’essi di dura roccia calcarea estratta nel colle di Bonaria – usati per erigere la Torre.
Dettaglio tutt’altro che trascurabile: il blocco venne estratto al tempo della posa della prima pietra della torre.

Il grande blocco roccioso con la scultura del mammut. Foto: Marcello Polastri.
È probabile che il vero elefantino sulla torre, quello storico, fosse proprio lui. E non quello più sinuoso, scolpito “a tutto tondo”, ed esposto sulla mensola della torre stessa.
Le associazioni culturali chiederanno in tal senso alle istituzioni, di poter esporre il blocco sulla torre. Meglio se accompagnato da un cartello esplicativo: racconterà una storia in più alla città, in onore del suo passato. E farà esprimere anche il suo mammut ritrovato.
Marcello Polastri
Scritto il 12 Feb.2017.
Ps. Il blocco roccioso con la scultura dell’Elefante si trova ora esposto all’ingresso della torre, accanto alla scala per la risalita al primo piano d’accesso al monumento.

I Bastioni di Santa Croce e la Torre dell’Elefante
Riproduzione consentita citando la fonte del sito e l’autore.
Commenti