Il 29 Agosto il Comitato di quartiere nato in seguito ai crolli convoca il sindaco di Cagliari: dalla voragine che si aprì nel 2008 poco o nulla è cambiato e gli abitanti chiedono interventi per la sicurezza dell’a zona…
Niente o quasi è cambiato dall’agosto del 2008: una grande e profonda voragine inghiottì una macchina, poi le crepe comparvero sulle facciate delle case mettendo a rischio l’incolumità dei residenti. Si lamentano gli abitanti di via Peschiera e dintorni, che da anni attendono risultatti degli studi commissionati dall’allora Giunta comunale agli esperti e a un gruppo di geologi in particolare. Di quegli studi si sa ancora poco o nulla, mentre le crepe sui muri delle palazzine locali rimangono come il timore di quanti abitano in zona sono consapevoli che le loro case poggiano su un terreno ricco di cavità, e di acqua.
Gli speleologi del GCC si sono attivati in passato per esplorare il sottosuolo locale, avviando – dopo la voragine del 2008 (foto a lato, dall’archivio del GCC) – e concludendo nell’area compresa tra piazza d’Armi, via Peschiera e via Marengo, con passione, alcuni rilievi nel sottosuolo.
Gli esperti del GCC coordinati da Marcello Polastri, accompagnarono i periti incaricati della Procura della Repubblica e si addentrarono nel sottosuolo, anche sotto la Facoltà di ingegneria per rilevare “vuoti” e cavità note, ed altre sconosciute.
Senza chiedere contributi pubblici all’allora amministrazione comunale, gli speleologi volontari con voglia di “voler fare con pochi mezzi e in modo tempestivo”, diedero un contributo al Comitato di Quartiere nell’ambito della conoscenza del sottosuolo. Ma le istituzioni?
Dalle competenti istituzioni, il Comitato di quartiere attende un impegno, certo non facile: la messa in sicurezza del sottosuolo e delle case, che potrà avvenire solo quando le indagini geognostiche daranno risultati nell’ambito della completa conoscenza del suolo che sorregge case e strade. Un’impresa tutt’altro che facile, ma neppure impossibile.
Il Comitato nato in seguito alle preoccupazioni per le lesioni nelle strade, sulla facciata delle case, per dire “basta” al degrado del sottosuolo, alle voragini capaci di ingoiare tutto, compresa la tranquillità dei residenti per quel sottosuolo ricco di insidie.
Adesso, Agosto 2011, occorre un piano straordinario di intervento di lavori pubblici, per adeguare i sottoservizi.
Per questo motivo il Comitato di quartiere di via Abruzzi e via Peschiera a Cagliari, ha indetto per lunedì 29 agosto alle 18, un tavolo tecnico con assessori competenti, presidenti di commissioni consiliari, tecnici del Comune, esperti coinvolti dallo stesso Comitato di quartiere di piazza d’Armi e strade limitrofe.
L’appuntamento al Web café di piazza d’Armi è improntato sul tema: “cosa è stato fatto fino ad oggi, cosa ci aspetta in futuro?”.
Introdurrà i lavori Patrizia Tramaloni, portavoce dei residenti del quartiere di Via Abruzzi, strada in cui nel 2008 l’area comunale aperta, tra via Mandrolisai e via Campeda, si è tramutata in una laguna e, dove – nei perimetrali cortili condominiali e nelle strade – l’acqua ha inghiottito auto in sosta e allagato cantine e seminterrati.
«Se in queste aree a rischio fosse stata subito creata la giusta pendenza, per deviare l’acqua piovana per essere poi raccolta e fatta defluire in apposite condotte », afferma Patrizia Tramaloni, «queste conseguenze e questi eventi calamitosi si sarebbero potuti evitare. Solo attraverso una programmazione urgente e straordinaria di intervento di risanamento idrogeologico e l’attuazione delle opere pubbliche di ingegneria idraulica», prosegue, «si potrà evitare il peggio. Si spera – conclude la portavoce dei residenti del quartiere di Via Abruzzi – che almeno un’opera venga completata, per essere realmente goduta da questa generazione di utenti cittadini».
Da: quotidiani regionali di Lunedì 29 agosto 2011.