Una puntata suggestiva e sensazionalistica quella condotta in Tv, giovedì 10 gennaio 2019 su Rete 4 HD, da Roberto Giacobbo per mostrare le meraviglie archeologiche della Sardegna.
Tra esse i templi a pozzo nuragici di Santa Cristina a Paulilatino e la grotta-tempio nuragica di Morgongiori, nel monte Arci.
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“La Sardegna – ha esordito il conduttore Roberto Giacobbo – proviamo a immaginarla migliaia di anni fa, assolata, rocciosa. Forse è per questo che furono realizzati migliaia di pozzo sacri”…
Dopo una intervista all’archeologo Alessandro Usai, il conduttore si è spostato nella bellissima area boschiva di Morgongiori: “In questa zona sono stati ritrovati anche degli oggetti che sono particolari” ha detto.“Una zona ricca di Ossidiana che veniva usata per fabbricare pugnali e punte di freccia”. E poi via, verso l’ingresso della caverna detta “Is caombus” in lingua sarda (“i colombi”). Ma anche “Scala e Cresia“, scala di chiesa.
Gli speleologi del Gruppo speleogico Oristanese hanno aiutato Roberto Giacobbo ad accedere nella grande ma, soprattutto, stretta caverna, dapprima vestendolo all’ingresso, con una apposita tuta e poi aiutandolo a calarsi con le corde in un gioiello sotterraneo unico. Ed in realtà, mai mostrato nella TV nazionale. Il santuario nuragico detto anche Iscala e Cresia.
La troupe, coadiuvata dagli speleologi, si è avventurata così in un tempio sacro sotterraneo di non facile accesso. Un luogo di grande importanza storica e archeologica, accessibile – allo stato attuale – da un buco tra le rocce nel sottobosco di Morgongiori, nel cuore del Monte Arci.Il conduttore ha cercato di farsi spazio, quasi incastrandosi nel pertugio in più occasioni ma ha poi vinto lui, riuscendo nell’impresa di spingersi con le telecamere di Freedom, “oltre il confine”.
Le pareti dell’ipogeo si mostravano avvedute dal fumo di torce accese nella preistoria.
“Questa via è complicata perché non era il vero accesso al luogo che stiamo andando a visitare, ma il suo accesso originario è stato ostruito da una frana. E adesso – ha aggiunto Giacobbo – vedrete una scala nuragica, un manufatto che possiamo chiamare un TEMPIO”.
Le immagini hanno infatti mostrato i gradini scavati perfettamente nella roccia, e che in due casi presentano dei piccoli bacini per la raccolta dell’acqua, anch’essi scavati nella pietra.
Il conduttore ha paragonato la tecnica costruttiva dei nuragici a quella di Cuzco, per poi ringraziare lo staff che lo ha portato nel cuore della Sardegna, mostrando una mappa in tridimensionale del tempio sotterraneo: “splendido, bello e unico” ha concluso il conduttore di Freedom, affascinato dalla bellezza ancestrale dell’isola dei nuraghi.