I cittadini ci scrivono e – via e-mail – ci hanno inviato alcune immagini inequivocabili: “in piazza Nazzari, accanto al teatro lirico di Cagliari, è stata demolita una cavità sotterranea”. Per capirne di più ci siamo recati sul posto, destinazione “parco della musica”, a due passi dall’ingresso secondario del teatro comunale, nei pressi di via Santa Alenixedda. Nel servizio fotografico…
Basta dare un’occhiata attraverso la recinzione in lamiera che delimita il cantiere edile dove, da mesi, si lavora alla realizzazione di un grande parcheggio, oppure approfittare della sempre-aperta salita che avvia, per l’appunto, all’ingresso secondario (quello alto), del teatro per osservare l’ampia e articolata cavità sotterranea o meglio, quel che resta della cavità scavata nella roccia e voltata ad arco. Si trattava, secondo i dati custoditi nei nostri archivi, di un grande rifugio della seconda guerra mondiale e che, poco dopo, è divenuto un arsenale militare.
Dagli anni Cinquanta, l’arsenale è stato abbandonato. Privo delle casse di proiettili e munizioni, ben presto fu dimenticato dai cagliaritani. Nei primi anni ’90, in occasione dei lavori per la realizzazione dell’ingresso secondario del teatro, l’accesso al complesso sotterraneo (esteso circa 200 metri quadri, nella sala iniziale e dotato di cunicoli laterali) rivide la luce. Di li a poco però, venne coperto nuovamente.
Dall’altro ieri, di questo ambiente sotterraneo resta ben poco e, ancor meno, rimarrà a breve a giudicare dai lavori che andranno avanti , con scavi profondi decine di metri, per la realizzazione dell’ampio parcheggio. Sia ben chiaro: il nostro Gruppo speleo-archeologico non è affatto contrario affinché imprenditori seri e ditte edili qualificate portino avanti progetti e lavori per offrire alla città servizi e/o parcheggi.Tuttavia, rammentiamo che, sempre più spesso, sorge spontaneo domandarci: “è mai possibile che il nostro patrimonio speleologico e storico deve cedere il posto alle nuove strutture, sacrificando il lavoro dei nostri padri? Come mai, a Cagliari, è sempre più difficile far convivere i beni speleologico-urbani con la moderna edilizia, spesso sacrificando i primi che cedono il posto ai secondi?”. L’lenco che potremmo citare sarebbe lungo. Di fatto, Cagliari, perderà in questi giorni una testimonianza della seconda guerra mondiale che, per quanto “inquietante” ed evocativa dell’immane tragedia che fu la seconda guerra mondiale, avrebbe potuto far bella mostra di sé, magari attorniata da un verde giardino ed un pannello esplicativo, per non dimenticare i ricordi del secolo appena trascorso!
ALCUNE IMMAGINI
Nelle immagini spedite dagli affezionati del nostro sito, la distruzione del “bunker” di guerra.