Il San Giovanni di Dio, grande architettura ospedaliera realizzata dal Cima nell’Ottocento, riaprirà i battenti nel weekend del 14 e del 15 maggio in occasione della manifestazione Monumenti aperti.
Certo, al pari di altri siti anche il più vecchio ospedale di Cagliari sarà accessibile seppure questa edizione si preannuncia speciale: nei sotterranei che nel 1943 furono adibiti a rifugio antiaereo, si terranno anche videoproiezioni.
Una in particolare è un documentario che si intitola: “Quello che c’era”. Si tratta di un lavoro avviato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari, in collaborazione con il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Cagliari e gli studenti del Gruppo C-nema del laboratorio audiovisivo coordinato dal regista Marco Antonio Pani, all’interno dell’insegnamento dei linguaggi del Cinema, della Televisione e dei New Media, del prof. Antioco Floris.
Il cortometraggio e le novità previste per l’apertura al pubblico dei sotterranei e dei tesori del San Giovanni di Dio saranno presentate sabato 7 maggio, alle 10.30 presso l’Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici in via Is Mirrionis 1 a Cagliari.
Al cosiddetto Polo di Sa Duchessa sarà infatti presente il commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Cagliari Giorgio Sorrentino, con il Rettore dell’Ateneo cagliaritano Maria Del Zompo e il presidente di Monumenti aperti Fabrizio Frongia.
Parteciperanno all’evento anche la coordinatrice del corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Elisabetta Gola, il manager didattico Valentina Favrin, il professor Floris e gli studenti del Gruppo C-nema che hanno realizzato il documentario. Tra essi: Francesco Campus, Jaime Cocco Ciboddo, Giuseppe Lai, Cristina Marci, Silvia Marci, Francesca Murgia, Luca Palmieri, Francesca Pili, Francesca Salis, Dafne Satta, Alessio Simbula, Bruna Francesca Sini.