I sotterranei di Sanluri, che un tempo collegavano il Castello di Eleonora al borgo medievale e secondo una suggestiva leggenda alle vicine chiese, sono stati ripuliti da quintali di rifiuti e cartacee.
In questi giorni e nel più assoluto riserbo, i volontari del team esplorativo Sardegna Sotterranea e Gruppo Cavità Cagliaritane hanno agito sotto le strade e le piazze Sanluri.
Perché, in collaborazione con il Comune di Sanluri e i curatori dell’area museale del Castello di Eleonora, hanno un obiettivo ambizioso: “capire se un simile luogo della memoria sia recuperabile per finalità culturali e se sia possibile renderne fruibile almeno un tratto”, racconta Marcello Polastri, guida turistica a capo del team esplorativo.
Un simile obiettivo è stato raggiunto e quindi anche superato a Cagliari con l’apertura, il 20 settembre 2018, dei Monunenti Sotterranei nell’ex 68’mo Deposito carburanti di Monte Urpinu.
CRITICITÀ. Per adesso però, una simile operazione, sarebbe fattibile a Sanluri solo per un pubblico ridotto, data la ristrettezza degli spazi: un reticolo di cunicoli che solo in parte è stato possibile ripulire.
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In tal senso, grazie ai volontari, verrà realizzata per domenica 11 marzo, l’apertura di un breve tratto dei sotterranei per un pubblico ridotto.
L’EVENTO è sperimentale, a numero chiuso, almeno per ora.
Si potrà partecipare solo collegandosi al sito https://www.sardegnasotterranea.org oppure inviando una richiesta via e-mail a: sardegnasotterranea@gmail.com
IL PROGETTO rientra nell’ambito dell’evento “Alla riscoperta dei monumenti celati” promosso da Sardegna sotterranea che nell’omonimo sito web illustra con diverse immagini la bellezza dei sotterranei locali.
LA SCOPERTA di ambienti scavati nella roccia, nel sottosuolo di Sanluri, è stata fatta nel 2012 dal team capitanato da Marcello Polastri. Ma, da allora, quelli che potrebbero veri e propri passaggi segreti, sono stati dimenticati e quindi rimasti sconosciuti ai più. Anzi, alcuni tratti di passaggi segreti sono stati rompiti di rifiuti. Sarà possibile valorizzarli?
Nel dubbio, c’è chi li sta ripulendo, studiando e lavora in questa nobile direzione.
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I tunnel nelle immagini esclusive: