L’Ospedale sotterraneo di viale Merello a Cagliari, nel parcheggio della Croce Rossa Italiana ha bisogno di cure: una perdita idrica che nessuno vuole o può riparare, lo sta danneggiando.
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Cagliari. Un ospedale di guerra, tantissimi oggetti oramai rari; letti, barelle, indumenti per bambini; ferri chirurgici, alambicchi d’altri tempi, cassette di legno marchiate a fuoco.
Strumenti vecchi ma che in passato erano all’avanguardia: gambe di legno o di plastica, ad esempio, delle protesi insomma, a tratti spaventevoli.
PATRIMONIO medico-chirurgico nascosto sottoterra, in un dedalo di immense sale sotterranee.
L’OSPEDALE di guerra, racconta Marcello Polastri autore di pubblicazioni su questi luoghi della tradizione storica di Cagliari, “fu costruito tra il 1943 e il 1944 e non ha mai aperto i battenti.
Un’opera architettonica incredibile, realizzata dalla ditta Carlo Ansoldi e che, da più di 2 anni, è in pericolo”.
GLI OGGETTI RARI (tea essi, anche numerose automobili) custoditi sotto la città, sono sopravvissuti alla guerra ma rischiano di svanire nel nulla sotto una pioggia battente , dovuta ad una copiosa infiltrazione: proverrà dalla rete idrica?
E’ UNA PIOGGIA battente e gelida, che potrebbe provenire da un tubo rotto. E già, ma dove esattamente?
E poi, chi dovrebbe porvi rimedio?
Non esistono certezze, almeno per ora. Solo analisi, sopralluoghi, immagini e filmati che gridano allo scandalo. E un bonario invito indirizzato al Comune di Cagliari che gestisce l’adiacente area dell’Orto dei cappuccini.
Esiste infatti il ragionevole sospetto che l’acqua che da anni ha preso a cadere dalle volte dell’ex ospedale sotterraneo della Croce Rossa, provenga dalla zona dell’ex Casa di riposo di via Sant’Ignazio, oggi occupata dai locali della Caritas Diocesana.
Del problema sono stati informati in tanti. Oggi più di ieri, perché gli speleologi hanno realizzato un video che gira in rete, su internet, e testimonia sia le lesioni strutturali e sia le acque che stillano su oggetti antichi. Danneggiandone tanti. Ma nessuno si fa per davvero carico del problema.
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Da qui “l’appello alle istituzioni affinché – conclude Marcello Polastri – venga tramandata la memoria storica così intatta come ci è stata consegnata dai nostri antenati “.
“Una situazione da risolvere, per poter riutilizzare in chiave turistica questo patrimonio identitario”, ribadisce Ferdinanda Loche, presidente del Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana di Cagliari. “
”Se la perdita verrà bloccata inseriremo questo bene dell’identità in una apertura straordinaria e gratuita all’ampio pubblico” promette Marcello Polastri.