La Sardegna stregata dal passaggio del Sailing Yacht A, il veliero più grande del mondo, costato 400 milioni di euro.
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Si tratta di una particolarissima imbarcazione che stamattina, nel percorrere il tratto di mare del sud Sardegna, ha visto centinaia di bagnanti con la mano portata sulla fronte per osservare – sotto un sole accecante dalla zona di Margine Rosso ed ora dal Poetto – il veliero.
Il MEGA YACHT appartiene al supermilionario Igorevich Andrei Melnichenko (45 anni) definito “il 139esimo uomo più ricco del mondo“.
IL VELIERO misura 142 metri di lunghezza per 90 di altezza.
Conta otto ponti, la terrazza di atterraggio per elicotteri, un osservatorio oceanico al suo interno, una sala cinema e tanto altro.
Equipaggiato con elica orientabile e due motori ibrido-diesel (velocità massima di 21 nodi), il suo capitano può controllare l’imbarcazione tranquillamente dal ponte, grazie a una lastra di vetro nero touch-screen.
I numeri sono da capogiro per il Sailing Yacht A, così chiamato affinché l’imbarcazione risultasse la prima nei registri.
I materiali utilizzati per realizzarla sono all’avanguardia: alberi in fibra di carbonio, scafo in alluminio con inserti sempre in fibra di carbonio per alleggerire la struttura, ponti in teak e vetri a prova di bomba.
LA CHIGLIA è poi dotata di una vetrata composta da una delle più grandi lastre di vetro curvo mai costruite, con una superficie di 18 mq: è un eccellente punto di osservazione subacquea.
Può ospitare 20 passeggeri ed un equipaggio di 54 membri.
LO YACHT pesca dieci metri (si, dieci metri, avete capito bene) e suoi alberi, in fibra di carbonio, sono alti novanta metri.
Una caratteristica che lo alleggerisce ma non gli consente di passare sotto i ponti Oresund Bridge e Great Belt, né di attraversare il canale di Drogen ed altre zone di mare e lagunari.
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UNA CURIOSITÀ. Tempo addietro, al momento del suo primo varo tecnico, venne definito lo yacht più grande ma anche “più brutto al mondo”.
Una definizione condivisa (solo in parte) per un fatto del quale, secondo i media, si rese protagonista.
Rimase “prigioniero” del Mar Baltico (a Nobiskrug , in Germania) mentre stava eseguendo gli ultimi lavori prima del varo definitivo, previsto per l’inizio del 2015.
Ora, a guardarlo da vicino, non è poi male, anzi, è un gioiello nel lucente che attraversa le belle coste della nostra isola. Non a vele spiegate ma lentamente, si gode una rotta che – probabilmente – lo porterà a circumnavigare la Sardegna.
Marcello Polastri