Castedd'e Susu

Grande successo per la giornata nazionale dei Castelli in Sardegna

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L’aula consiliare nella quale si è svolta la conferenza

Si è svolta questa mattina nella sala consiliare del Comune di Cagliari la IV giornata nazionale dei castelli.
A organizzare l’evento è stato il Comune di Cagliari – Commissione ai servizi tecnologici e l’Istituto Italiano dei Castelli onlus che da oltre mezzo secolo studia le architetture dei castelli proponendo viaggi di studio alla scoperta delle emergenze storico-archeologiche del Medioevo italiano.

Dalla simbologia castellana all’Atlante castellano d’Italia, l’Istituto Italiano Castelli nato per filiazione diretta dell’IBI (Internationales Burgen Institut) nel 1963 è diventato associazione autonoma affiliata e l’anno seguente si è dotato di una propria rivista quale organo scientifico semestrale.

Si occupa anche di rapporti con le scuole, università e istituzioni.

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Il forte di San Michele a Cagliari: si è parlato anche di questo monumento

Questa mattina a Cagliari, a far gli onori di casa per la giornata di studio che si è rivelata assai interessante, è stato l’assessore Luisa Anna Marras, vicesindaco del Comune di Cagliari.
Dire che vogliamo salvaguardare e riqualificare i caselli è semplice, cosa diversa e difficile è scegliere come integrare il nostro quotidiano con la salvaguardia dei monumenti – ha ribadito la Marras per poi concludere: siamo chiamati tutti all’interno del nostro ruolo, come l’istituto è chiamato a svolgere al meglio il suo ruolo.

Per Michele Pintus, presidente della Sezione Sardegna dell’Istituto italiano dei castelli Associazione Nazionale Castelli e vicepresidente dell’associazione, “Seppure i castelli della Sardegna, le case fortezza e le torri medievali non sono così evidenti dal punto di vista della conservazione sono però pieni di storia, raggruppano tutte le vicende dei quattro regni della Sardegna: Cagliari, Arborea, Gallura e Torres.

E’ importante – afferma Pintus – parlare a Cagliari, la vecchia piazzaforte medievale più grande della Sardegna, di Castelli, ragionare su come salvaguardarne le preesistenze.

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Nel corso della riunione

Cagliari in tal senso – è emerso durante la videoproiezione di numerose immagini – è una città di pietra, fortificata dal lontano passato e che ha tanto da raccontare.
Castelli, quelli della Sardegna – ha detto Alessandra Cioppi del CNR e dell’Istituto di storia dell’Europa Mediterranea – pongono quesiti e racchiudono in sé questioni aperte sia per la loro datazione, sia per il loro studio e per la loro salvaguardia e valorizzazione.
La Commissione ai servizi tecnologici – sostiene il presidente della stessa, Fabrizio Marcelloha promosso il primo dibattito a Cagliari dove il tema del passato medievale rappresenta l’identità stessa della città che molte volte risulta essere nascosta ma che, adesso, l’amministrazione civica sta facendo rivivere con la riqualificazione del viale Buoncammino e dei suoi bastioni, la passeggiata coperta ed altre persistenze medievali in fase di ristrutturazione.

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Si è parlato anche delle vie di fuga del Castel di Castro.

E’ pur vero che senza conoscenza non si va da nessuna parte” afferma detto Pierpaolo Piras dell’Associazione nazionale castelli: La conoscenza è dura, servono maestri per insegnarla, serve dedizione ma la salvaguardia e la valorizzazione della nostra identità è preziosa, ha concluso.

L’Italia, in effetti, ha più strutture fortificate che nel resto del mondo. Secondo Piras non si tratta solo di castelli ma di torri, di case fortezze, di bastoni e convento fortificati che nel medioevo erano soggetti agli attacchi di eserciti come del resto di bande di balordi. Ed anche i monaci si difendevano all’occorrenza con le armi, siano esse pietre e sia sparando contro gli attacchi.

Da queste strutture fortificate dipendeva la vita dei nuclei abitati medievali.

La salvaguardia e la conservazione passano attraverso la spedita di soldi, le norme a difesa dei monumenti e l’insufficienza delle stesse. Noi – ha concluso Michele Pintus – cerchiamo di incidere nel processo della valorizzazione e, ancor prima, della conoscenza di questo importante patrimonio.

Marcello Polastri

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