Cagliari vista dal mare

Storia dei terremoti in Sardegna: altro che isola antisismica!

VillaMulas_SardegnaSotterranea1Il 19 giugno 2012 “un terremoto di magnitudo 4,5 è stato registrato poco dopo mezzanotte nel Mediterraneo occidentale, a circa 170 km dalla costa sud-occidentale della Sardegna“.

Nel 1838 un altro scossone sulla terra i cui  effetti furono misurati con la scala Mercalli soltanto in seguito: a quei tempi non esistevano infatti strumenti per misurare la magnitudo, eppure gli studiosi ipotizzarono un vero record per i sismi che hanno colpito l’isola: sesto grado!

E poi nel 1870 una scossa del quinto grado Mercalli che partì dal Goceano, nella parte centro-settentrionale dell’isola. La Sardegna è quindi una terra antisismica?

In questo approfondimento del 20 giuno 2012, Marcello Polastri ci racconta come la Sardegna, nei secoli ha conosciuto terremoti e oscillazioni del suolo. E forse anche dei maremoti…

QUANDO LA TERRA TREMA

di

Marcello Polastri

La Sardegna è, secondo i comune “sentire”, “l’unica regione italiana contrassegnata dallo zero nella mappa di pericolosità sismica nazionale“. Del resto lo afferma anche la Protezione Civile.

Stranamente, direbbe qualcuno. Se ad esempio pensiamo al terremoto del 19 Giugno 2012 che secondo un articolo dell’AGI,   seppure “non ha destato allarme se si escludono un paio di telefonate ai vigili del fuoco“, è stato comunque “sentito e registrato” anche in Sardegna.

Il suo epicentro? “localizzato in mare, fra l’isola e le Baleari“.

Secondo l’Istituto nazionale di Geofisicail blocco sardo-corso, tra i più antichi, rappresenta una delle zone piu’ stabili del Mediterraneo, anche se – ricordano – negli ultimi anni è stato interessato da attività sismica ai bordi”.

In tal senso rive siamo gli ultimi eventi rilevanti segnalati dall’Istituto:

  • il 7 luglio 2011 si registra un sisma al largo della Corsica (magnitudo 4,7);
  • il 24 marzo 2006, un altro sisma al largo della costa meridionale sarda (magnitudo 4,1).

Non solo: “risulta anche un’attivita’ recente al largo di Olbia“.

NE DEDUCIAMO che la Sardegna, pur essendo una sorta di “solido cuscinetto” tra l’Africa e l’Europa, in tema di placche continentali, non sarebbe però esente dal pericolo terremoto. Almeno a leggere i dati scientifici.

Monte Urpinu crollo 2

A pensare che i terremoti che hanno sfiorato o toccato la Sardegna sono stati almeno otto.

Nell’ottobre del 2015 una lievissima scossa è stata avvertita in varie parti dell’isola: aveva il suo epicentro a Telti.

Nel luglio del 2011 un sisma al largo della Corsica è stato percepito in tutto il Nord Sardegna. Nell’aprile del 2000 si è verificato  l’evento ad oggi più preoccupante nella costa orientale dell’isola dei nuraghi.

LA STORIA

Gli storici raccontano di un leggero sisma avvenuto nel 1771 che si sarebbe verificato nella parte meridionale della Sardegna.

Anche se il primo terremoto “censito” ufficialmente dall’Istituto Nazionale di geofisica, risalirebbe al 1838. Gli effetti furono misurati con la scala Mercalli soltanto in seguito: a quei tempi non esistevano strumenti per misurare la magnitudo ma gli studiosi ipotizzarono un vero record per i sismi che hanno colpito l’isola: sesto grado.

Nel 1870 si verificò una scossa del quinto grado Mercalli (mica piccola!!!) partì da Ittireddu, nel Goceano, nella parte centro-settentrionale dell’isola.

LE DATE

Altre date: 13 novembre del 1948, sisma del sesto grado della scala Mercalli. L’epicentro era in mare, nelle acque del Canale di Sardegna, non molto distante dalla Tunisia.

E per chi dovesse pensare a scosse lievi di assestamento, ecco altri dati: 1960. Un altro terremoto del quinto grado della scala Mercalli: epicentro nei dintorni di Tempio.

Nell’agosto del 1977, causato dal vulcano sottomarino Quirino, un violento terremoto fu registrato nelle vicinanze di Cagliari.

CURIOSITA’ E LEGGENDE

Andiamo indietro nel tempo: sappiamo, da una lapide conservata in una Chiesa di Cagliari, che nel nel 1616 la Sardegna è stata colpita da un grande terremoto: fece crollare diverse torri campanarie in varie zone costiere della regione. Questa è storia e non sono nel modo più assoluto delle semplici leggende.

DI FATTO, nei registri di tante chiese isolane, furono annotati i lavori eseguiti per la riparazione degli edifici sacri danneggiati e le relative spese per poterli riparare.

Un’onda anomala, invece, in tema di TSUNAMI, colpì Cagliari nel 1817 ma soprattutto il litorale sabbioso del Poetto di Quartu. Così attestano i documenti: una impressionante mareggiata scavalcò il litorale del Poetto e dopo aver invaso la salina di retrospiaggia, inondò a chilometri di distanza i vigneti di Medau su Cramu e Is Arenas lasciandovi “enormi quantità di pesce marino”.

In tal senso non sarebbe poi così campata per aria l’ipotesi avanzata dal giornalista Sergio Frau e dal geologo Mario Tozzi che nel libro “le colonne d’Ercole un’inchiesta“, ipotizzavano che un grande tsunami avrebbe spazzato via nei millenni passati la cività nuragica, una sorta di  “schiaffo degli dei” citato da Platone quando parla della scomparsa di Atlantide.

LA GEOLOGIA

La Sardegna dunque non è esente da terremoti, ma essi, trovando uno zoccolo duro e granitico molto più antico e stabile di quanto non sia la piattaforma su cui poggia il resto dell’Italia, fa sì che le eventali scosse siano meno disastrose che altrove.

Ad esempio, quando si sono formate le Alpi e gli Appennini per effetto della collisione e dello scivolamento della piattaforma africana sotto quella euroasiatica, in Sardegna, isola stabile già da milioni di anni (rispetto al resto dell’Italia), non si sono formati grandi rilievi per il corrugamento della superficie, ma rilievi di natura granitica.

Il granito e’ una delle rocce piu’ dure del mondo. Di natura rigidissima essere è emerso  spezzandosi in rilievi irregolari: vere montagne ma non “catene montuose”.

Anche per questo motivo, per la conformazione geologica rigida e antichissima, di certo molto solida e stabile, la Sardegna per fare una sintesi, non sarebbe rilevante dal punto di vista sismico.

Convinzione che ha anche indotto alcune superpotenze a guardare con maggior interesse quest’isola. Un esempio? Per  costruirvi centrali nucleari.

L’ASTROFISICA HACK, ad esempio, in tema di terremoti e di nucleare, ha innescato una polemica molto accesa perché dichiarandosi a favore del nucleare, ha sostenuto sui giornali: “le centrali potrebbero essere costruite in Sardegna perché è una delle regioni con il minor rischio terremoti“.

Una affermazione discutibile, proferita dalla famosa scienziata in un convegno a Trieste e ribadita poi a “Il Giornale”.

«Esiste – dise la Hack – il problema della conformazione dell’Italia come paese sismico ed è quindi necessario scegliere con grande attenzione zone sicure, come la Sardegna“.

Considerate le date degli avvenimenti sismici che abbiamo appena riletto, la Sardegna è si “l’unica regione italiana contrassegnata dallo zero nella mappa di pericolosità sismica nazionale“, ma, forse questa cifra, andrebbe rivista.

Il motivo è semplice: in tema di terremoto, questa regione, non è esente da minacce provenienti dal cuore palpitante della terra.

Marcello Polastri

Per chi avesse ancora dubbi, questo interessante articolo di Paolo Cabiddu offre altri spunti di riflessione. Altre date inerenti i terremoti citati dalle fonti. Ma, la conclusione dell’articolista, è un tantino allarmante.

Copia de Il Corriere di Roma.

Copia de Il Corriere di Roma del 30 giugno 2000.

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