L’isola delle torri. Giovanni Lilliu e la Sardegna nuragica

Cagliari. E’ stata inaugurata il 15 marzo nello Spazio delle carceri antiche di San Pancrazio, la mostra “L’isola delle torri. Giovanni Lilliu e la Sardegna nuragica”.

Da metà marzo, nelle vecchie carceri della Cittadella dei musei in piazza Arsenale a Cagliari, la mostra “L’isola delle torri: Giovanni Lilliu e la Sardegna Nuragica”, affascina i turisti e tanti abitanti della Sardegna, isola ricca di nuraghi e tombe di giganti.

L'archeologo Giovanni LilliuI reperti esposti nel vecchio Carcere di San Pancrazio, inglobato nella Cittadella dei musei, provengono dai musei della Sardegna e, per dirla tutta, dai magazzini di tanti musei archeologici isolani.

Sono oggetti inediti, alcuni dei quali messi in vetrina per la primissima volta,in questo evento suggestivo e scientifico al tempo stesso.

Trovano spazio, nell’esposizione, anche centinaia di oggetti di produzione sarda rinvenuti in diversi siti d’Italia (Vulci ad esempio), che attestano un intreccio di contatti e di scambi tra i popoli dell’antichità ed una Sardegna che durante l’epopea dei nuraghi, attraversò il mar Mediterraneo.

Alcuni manufatti, usciti dalla Sardegna in questo secolo attraverso il mercato clandestino dell’arte, provengono da sequestri effettuati nella penisola grazie all’attività di tutela svolta dal Ministero per i Beni e le attività culturali per il tramite delle Soprintendenze e del Nucleo dei carabinieri per la tutela del patrimonio. La Dea Madre di monte d'Accoddi, uno dei simboli dell'antichità sarda

L’allestimento, collegato ad un apparato didattico di grande effetto, supportato da tecnologie multimediali (video e monitor con ricostruzioni 3D), è arricchito da ricostruzioni e filmati di monumenti come ad esempio i siti archeologici ai piedi del Monte Corrasi di Oliena ed offrono, visivamente, un continuo rimando ai contesti di provenienza del materiale esposto: anfore, armi, gioielli, vari effetti personali degli antichi abitatori della Sardegna.

La finalità della mostra è coinvolgere anche emotivamente il visitatore, proponendo in modo innovativo contenuti rigorosamente scientifici.

A promuovere l’evento, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna e curata dalle due Soprintendenze per i beni archeologici.

Avrà luogo, per l’occasione, anche una esposizione con alcuni dei “Giganti di Monti Prama“.

L’iniziativa nasce da una collaborazione tra il Comune di Barumini e le Soprintendenze ai Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano, e per le Province di Sassari e Nuoro, in collaborazione con l’Istituto Superiore Regionale Etnografico, le Università di Cagliari e Sassari.

“L’esposizione di Barumini mostra un Lilliu poco conosciuto – sottolinea Paolo Piquereddu, direttore dell’Istituto Etnografico – le sue origini, la vita familiare, la partenza da Barumimi per Frascati, dove si è formato, l’approdo a Roma per la specializzazione, il rientro in Sardegna”. Non solo: tante altre novità in programma.

 

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