Tuvixeddu in una foto di M. Polastri - archivio del GCC

Un appello per Tuvixeddu e il parco archeologico

Necropoli punica di Tuvixeddu I partecipanti al XIX convegno internazionale di studi “l’Africa Romana” hanno rivolto un appello alle istituzioni per promuovere un grande parco  archeologico ambientale per Tuvixeddu-Tuvumannu e tutelare  la montagna sacra che incorpora la necropoli punica più vasta del mediterraneo, un  monumento di importanza mondiale che fa grande la Sardegna e l’Italia.

 

TUTELIAMO TUVIXEDDU

 ENNESIMO APPELLO DALLE ISTITUZIONI ALLE ISTITUZIONI

 

 

Tuvixeddu: il GCC ti pensa!La nota, inviata dall’Ufficio stampa di Legambiente al Gruppo Cavità Cagliaritane, afferma che l’mportante segnale per la salvaguardia del compendio Tuvixeddu-Tuvumannu è arrivato nei giorni scorsi dal XIX Convegno internazionale de L’Africa Romana svoltosi a Sassari il 20 dicembre, e dedicato al tema “Trasformazione dei paesaggi del potere nell’Africa settentrionale fino alla fine del mondo antico. Scontri, integrazioni, transizioni e dinamiche insediative. Nuove prospettive dalla ricerca”. 

 

A conclusione dei lavori il rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino ha sottoscritto con i partecipanti del convegno l’appello “per la realizzazione di un grande Parco di Tuvixeddu a Cagliari”.

 

Nel documento si chiede alle Istituzioni  di “perseguire con ogni mezzo l’obiettivo fondamentale che l’intera unità ambientale Tuvixeddu-Tuvumannu, ritorni a essere patrimonio della collettività”.

 

Gli studiosi aggiungono: “la realizzazione di un grande Parco Tuvixeddu-Tuvumannu, che comprenda l’intera area di circa 50 ettari, è una occasione per impostare un nuovo indirizzo che abbandoni la logica della crescita della città con la saturazione edilizia quantitativa e parta invece dai “vuoti urbani” per rilanciare la qualità della vita nell’intera area metropolitana di Cagliari ”.

 

La necropoli. Foto M. PolastriDa oltre un decennio, anche il Gruppo cavità cagliaritane denuncia spesso la violenza che si protrare da tempo sui sepolcri antichi di Tuvixeddu: tombe fenicio-puniche e romane ancora non del tutto esplorate, tratti di acquedotto romano che sono oggetto dei nostru studi sitematici sul sottosuolo locale.

 

Perchè è risaputo che nel sottosuolo collinare esiste un grande tesoro nascosto, da valorizzare. E c’è chi, da tempo, si fa beffa della nostra memoria storica, calandosi sottoterra con il piccone per strappare alla nostra storia reperti di grande importanza; ad esempio i corredi funerari che i necrofori lasciarono all’interno delle stanze sotterranee, dentro la necropoli collinare.

 

Nella stessa area archeologica, in gran parte vincolata (con appositi vincoli di legge più volte estesi), non esiste però una attività di vera e propria tutela unitaria. Non si paga biglietto per accedere a Tuvixeddu, non ci sono guardie giurate o custodi che sorvegliano il sito e far visita ai morti dell’antico camposanto (si fa per dire) è una impresa pericolosa per i non esperti: si corre il rischio di cascare dentro gli innumerevoli pozzi, profondi anche 8 metri, che si aprono sul piano di campagna.

 

E, dato che la collina di Tuvixeddu è accessibile da diverse strade circostanti (via Veneto, Sant’Avendrace, Bainsizza), tra reti divelte e passaggi sotterranei che la attraversano, è spesso meta di sbandati e senzatetto: alcuni afictionados del sito dimorano nelle locali cavità. Incredibile: giovani e anziani hanno piantato le tende sotto un tetto di roccia, e passano la notte nelle vecchie dimore dei defunti dell’antichità.

 

Grotte e stanze sotterranee antiche, create da Punici  e Romani, di grande valore e importanza storica come la toma di Rubellio, ancora occupata da sbandati e persone senza fissa dimora. Intanto, sul versante opposto al viale Sant’Avendraace, dove esiste la maggiore concentrazione di sepolcri romani e tombe fenicio-puniche, vanno vanti i lavori per laa realizzazione del complesso residenziale lungo la via Is Maglias. E’ in quella zona, dove troviamo l’accesso alla grande cava denominata canyon, che nascerà uno degli ingressi al grande parco archeologico-ambientale.

 

Viste le vicende giudiziarie, considerate le conseguenze, non esistono però certezze su quando Tuvixeddu e la sua grande necropoli diverranno finalmente fruibili. E accoglieranno i visitatori. Speriamo, da ogni parte del mondo. Speriamo presto!

 

Marcello Polastri

Presidente del GCC

 

 

Pubblichiamo i primi rilievi del GCC sulla dislocazione delle tombe, delle cisterne e di tutte le altre cavità sotterranee a Tuvixeddu.

Gli studi portati avanti in modo sistematico dai nostri esploraatori, hanno consentito di analizzare a fondo l’area archeologiche fino ai suoi lati più profondi. Tante le scoperte che pubblicheremo in futuro su questo posto unico.

 

 

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