A Tuvixeddu un uomo vive in una tomba: aiutiamolo col passaparola

 

Stefano ha quasi 60 anni e vive tra una casa diroccata a Tuvixeddu e le tombe romane nelle quali trascorre la notte.
Ama la pastasciutta al sugo che cucina con dell’alcol.

Stefano è magro, non indossa vestiti eccetto un paio di mutande.

Dorme su un materasso sudicio. Stefano non chiede molto: qualche spicciolo accanto ad un market nel rione La Palma dove si reca tutte le mattine, dopo aver indossato sempre – o quasi sempre – un pantalone malridotto.
Non teme i morti della necropoli, “ma dai vivi mi aspetto poco”, ci racconta.

 

Stefano, l'eremita di Tuvixeddu

Stefano, l’eremita di Tuvixeddu

Sono andato a trovarlo perché, avendolo incontrato durante un sopralluogo, ho provato un profondo senso di tristezza. L’ho visto cucinare per terra, usando una decina di mattoni e qualche barattolo di latta riempito con alcool “acceso”, un cucinino rudimentale, insomma…

Lo abbiamo raggiunto di notte nell’eremo sperduto, a due passi dalle auto che entrano nel capoluogo sardo. In una zona piena di topi che si aggirano tra gli stracci vecchi che abbondano dentro ai sepolcri plurimillenari.

Ancora lontani da una seria opera di valorizzazione e apertura al pubblico, perlomeno ai turisti mentre c’è chi, come Stefano, cerca un tetto di roccia sotto al quale dormire.

Il letto nel sepolcro

Il letto nel sepolcro

Com’è possibile che un luogo millenario come Tuvixeddu sia ancora così degradato?

Perché un uomo vive sottoterra, ai margini, in questo 2016 e nell’era di internet, della solidarietà verso chi soffre, verso chi sta male?

Marcello Polastri

vedi il video: ESCLUSIVO

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