I ruderi romani e le sterpaglie

Cagliari: villa romana abbandonta in centro città

In primo piano i reperti, circondati dall'erba.Esiste, nel cuore di Cagliari, una villa romana abbandonata che il Gruppo Cavità Cagliaritane considera un tesoro di inestimabile valore.

Questa miniera di sorprese è situata in pieno centro-città, dietro la centralissima via XX Settembre e nascosta ai passanti dagli alti palazzi che rasentano l’ex Manifattura Tabacchi. Sorge a due passi  dalla cosiddetta “Fullonica” o “tintoria” di stoffe e tessuti degli antichi romani…

 

 

 

UNA VILLA ROMANA ABBANDONATA NEL CENTRO CITTA’

In primo piano i reperti, circondati dall'erba.Esiste, nel cuore di Cagliari, una villa romana abbandonata, zeppa di reperti archeologici che il nostro Gruppo speleo-archeologico considera un tesoro di inestimabile valore.

Il tesoro a cielo aperto è, nel vero senso della parola, una miniera di sorprese situata in pieno centro-città, dietro la centralissima via XX Settembre e nascosto ai passanti dagli alti palazzi che rasentano l’ex Manifattura Tabacchi. Li, a due passi dalla cosiddetta “Fullonica” o “tintoria” di stoffe e tessuti che gli antichi romani realizzarono, sulla quale è sorto il palazzo dell’INPS: un sito archeologico che ogni anno apre le porte al pubblico in occasione della manifestazione Cagliari Monumenti Aperti. Già, avete capito bene: solo due giorni!

Al di là di questa manifestazione, esistono altri siti archeologici che rischiano di scomparire, perchè dimenticati. “E’ il caso di questo monumento all’incuria” racconta Marcello Polastri, Presidente del Gruppo Cavità Cagliaritane.

 

Come attesta il cartello del cantiere dimenticato, posto all’ingresso dello stesso, dal 1994 quest’area archeologica è abbandonata, dimenticata dagli stessi studiosi e per giunta soffocata, nell’indifferenza generale, da rifiuti ed erbacce“.

Una situazione fastidiosa per gli amanti della storia cittadina che il Gruppo Cavità Cagliaritane, anche in passato, ha lamentato al Comune di Cagliari e alla competente Soprintendenza archeologica.

In mezzo ai grandi massi di calcare squadrato che i Romani posizionarono per delimitare le antiche strutture,è facile trovare lucerne antiche, monete, vasi di terracotta sparsi qua e là ed una miriade di cocci vecchi secoli.
Non solo: tombe e sarcofagi scavati nella roccia, nascosti tra la folta vegetazion e come testimonia il reportage fotografico realizzato da Polastri che di recente ha ccoordinato un sopralluogo in quest’area, in seguito alla segnalazione dei residenti.

 

Sono molteplici i pericoli che corre quest’area, peraltro minacciata dalla fuoriuscita di liquami fograri che scorrono in un adiacente e malridotta tubatura, forse ntercettata durante lo scavo archeologico. 

In questa zona sono stati rinvenuti sia resti di strutture abitative che tombe e cippi sepolcrali.
L’area archeologica, estesa circa 800 metri quadri, si presenta come una grande piscina che sprofonda nel terreno con un dislivello di tre metri, rispetto al piano stradale di via XX Settembre.

Una zona situata dietro l’ex Manifattura Tabacchi, della quale gli speleologi coordinati da Marcello Polastri non vogliono svelare l’esatta ubicazione per il timore di risvegliare gli interessi dei tombaroli o di eventuali malintenzionati. “Tuttavia – riprende Polastri – questo sito ha un potenziale non indifferente in senso turistico e occupazionale ma, purtroppo, continua a soffrire per l’incuria del tempo e dell’uomo“.

Per il Presidente del GCC è anche un mistero l’abbandono dello scavo archeologico da parte degli archeologi: “una prassi che a Cagliari si è protratta a lungo e, pur nel rispetto degli studiosi, non si comprende come mai, gli stessi, non si sono occupati della effettiva apertura al pubblico di un bene prezioso quanto la villa di Tigellio o l’Area archeologica di Sant’Eulalia”.
 
Nei giorni scorsi il Gruppo Cavità Cagliaritane ha realizzato un reportage fotografico che documenta i reperti in oggetto e l’area archeologica abbandonata.

 

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