Ruspe in azione: immagine simbolo.

Castello e Stampace. Cagliari avrà un nuovo parcheggio sulla storia?

 

Ruspe in azione: immagine simbolo.Le associazioni Gruppo Cavità Cagliaritane e Sardegna Sotterranea sono favorevoli al nuovo parcheggio sotto le mura del Castello di Cagliari a una condizione: “Scavate rispettando la storia, creando posti auto ed il parco annesso, valorizzando però qualunque cosa troverete sottoterra, in una zona notoriamente ricca di vestigia”…

 

POLEMICHE SUL MULTIPIANO CHE SORGERA’ SOTTO LE MURA

 

Marcello PolastriE’ stata accesa in questi giorni la polemica sulla realizzazione del parcheggio sotto le mura del Castello di Cagliari, luogo simbolo della città di pietra. 

Ambientalisti che alzano la voce, associazioni inferocite che scrivono alle istituzioni, ma per carità. Siamo alle solite beghe in salsa “casteddaia”.

Non tocchiamo nulla altrimenti fioccano le polemiche dove tutti reclamano tutto; dove “tutti” sono esperti su tutto! 

Qualche associazione, ad esempio, ha espresso osservazioni pungenti sul progetto del “Parco sotto le mura”: gli ambientalisti non vogliono il parcheggio, dicono di temere  “la fondata possibilità di ritrovamenti rilevanti, addirittura di una necropoli di epoca romana con i reperti che potrebbero causare il blocco del cantiere…”.

Eppure erano gli stessi che gridarono allo scandalo quando pubblicai la scoperta di un sito catacombale proprio in quella zona, con il Sovrintendente archeologo Minoja che scrisse ai Carabinieri. Siamo all’assurdo. Personalmente reputo positivo il timore sui ritrovamenti ostentato da Italia Nostra, ma temo la poltica del non fare.

Ben vengano sia i lavori di scavo e sia i ritrovamenti delle vestigia che diversamente marciscono lontane da occhi indiscreti. Il motivo è semplice: sono con gli scavi ci sarà la riscoperta di importanti reperti e di siti storici ora sepolti.

 

Ruspe in azione: immagine simbolo.Riscopriamoli dunque attraverso una auspicata vigilanza archeologica dei lavori di scavo atti ad ospitare il parcheggio sotto le mura. Chiediamo però un effettivo impegno a chi, per mandato, dovrebbe tutelare la storia.

Perché è risaputo che nel sottosuolo di quella zona ci sono i resti di una necropoli romana a quelli del cimitero ebraico, passando per un dedalo di cavità sotterranee un tempo collegate ad un eremo rupestre. E’ quel che ho documentato e mostrato in Tv due anni fa alle telecamere della trasmissione tv Mistero, in onda su Italia 1, auspicando fin da allora la valorizzazione dell’intero compendio che dalla Fossa di San Guglielmo raggiunge via Cammino Nuovo, sotto i bastione di Santa Croce.

 

 

La grotta della Fossa di San GuglielmoPerché non cogliere l’occasione della realizzazione del parcheggio sotterraneo dunque, estendendo però il progetto anche alla vicina Fossa de Santu Lemu, oggi occupata dall’ex Clinica Aresu?

In questo angolo di città esistono cave di pietra, cisterne, chiese rupestri strapiene di reperti ed anche di rifiuti. La realizzazione del parcheggio, con scavi sorvegliati, potrebbe riportare alla luce nuove preesistenze. Perché se non si scaverà, nulla salterà fuori. Se invece si scaverà con attenzione, cercando di salvare il salvabile, ne gioverà la storia di Cagliari, il suo sviluppo, unendo la politica del mattone a quella della valorizzazione turistica e occupazionale. Sarebbe un bel regalo per i nostri antenati, a quegli attuali ed ai futuri cittadini. Già, un bel proposito e un gran regalo per il 2013.

Marcello Polastri

Presidente dell’Ass. Sardegnasotterranea.org

 

Un esempio tangibile di progetto integrato tra realizzazione di parcheggi e valorizzazione delle preesistenze archeologiche scoperte e’ stato realizzato a Modena. In questo video e’ ben visibile quanto è stato scoperto e valorizzato: VIDEO (http://m.youtube.com/#/watch?v=iwjPKyG9eqk&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3DiwjPKyG9eqk&gl=IT). 

 

LA POLEMICA DI ITALIA NOSTRA

Da: Cagliari I Pad.

No al multipiano sotto via Cammino Nuovo. Italia Nostra torna alla carica contro il progetto: “Tra le Mura e la Torre un parcheggio a forte impatto ambientale”.

Le osservazioni inviate a Comune e Ministero: “Si rischia il blocco del cantiere”.

Italia Nostra continua a osteggiare il progetto del parcheggio interrato in via Cammino Nuovo, tra le mura di Castello. Dopo averlo annunciato pubblicamente in diverse occasioni e durante una conferenza di servizi apposita, ora arrivano le osservazioni formali contrarie al multipiano. Anzitutto secondo l’associazione, “Il parcheggio di tre piani che si intende realizzare in pieno Centro Storico – scrive in una nota il presidente regionale Graziano Bullegas – sarà un’opera fortemente invasiva e inquinante in un’area fragile, in prossimità delle Mura del Bastione di Santa Croce e della Torre dell’Elefante, uno dei luoghi più importanti di Cagliari dal punto di vista della riconoscibilità”.

In particolare viene evidenziato che il progetto insiste in un’area tutelata dal decreto legislativo 42 del 2004 e dal Piano Paesaggistico Regionale: “L’opera risulta in contrasto con le misure di protezione in vigore e non può essere realizzata in assenza di adeguamento del Puc (piano urbanistico comunale) allo stesso Piano Paesaggistico. Sull’argomento si è già espresso lo stesso Tar Sardegna”.

Oltre a sottolineare che “come tutti i parcheggi in struttura, ormai banditi dalle politiche europee in materia di mobilità, sarà un grande attrattore di traffico e quindi fonte di inquinamento atmosferico e acustico” viene paventato il rischio di un blocco del cantiere: “La Soprintendenza ai Beni archeologici di Cagliari – scrivono – ritiene esista la fondata possibilità di ritrovamenti rilevanti, addirittura una necropoli di epoca romana in via del Cammino Nuovo e stratificazioni delle mura nelle epoche successive.

I reperti potrebbero motivare scelte diverse e causare il blocco del cantiere per tempi imprevedibili, oltre alle innumerevoli conseguenze, sia da un punto di vista paesaggistico che sotto il profilo dei contenziosi”.

Pericoli anche per il grave rischio idrogeologico dell’area e delle zone circostanti (i cedimenti del sottosuolo nel vico III Sant’Efisio a Stampace alto), “in assenza di dati sicuri sul sottosuolo della rocca, non certo conoscibile in base ai pochi carotaggi eseguiti”.

 

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