I pezzi pregiati sono stati acquistati grazie a un’operazione delicata resa possibile con grande impegno e amore per la Sardegna, con fondi messi a disposizione da alcuni di benefattori: il Gruppo archeologia della Sardegna ad esempio, coinvolto dalla stessa Fondazione Nurnet e da soggetti privati.
Uniti nel sodalizio della nobile causa d’una riappropriazione identitaria dei beni perduti della Sardegna, hanno sborsato circa seimila euro per acquistare i bronzetti che raffigurano “
un ariete, un cavallo e due stambecchi”. Reperti archeologici “
ascrivibili al periodo compreso tra il nono e il sesto secolo a.C.”.

Capotribù in vendita a Londra.
Erano parte integrante di una collezione proveniente dal Libano e formata da 9 elementi: 5 di essi rimarranno dunque lontani dalla Sardegna, isola nella quale furono forgiati nei millenni passati, come detto e pubblicato nel sito della casa d’aste per la vendita.
I tentativi per fermare l’asta si sono arenati dinnanzi alla burocrazia italo-inglese, fatta di tempi biblici paradossalmente molto risicati affinché il Ministro dei Beni culturali potesse impugnare le leggi e disporre una eventuale sospensione della vendita.
I reperti, raccontano gli esponenti della Fondazione NurNet, verranno donati a un piccolo Comune della Sardegna o forse a più d’un comune.
Sicuramente verranno riprodotti senza essere minimamente toccati o alterati, magari in modo tridimensionale, per valorizzare la storia dell’isola dei nuraghi e potenziare l’offerta turistico-culturale.

Dal sito internet della Casa d’Aste di Londra.
UN QUESITO. Sorge un dubbio, pur nella bellezza di una notizia positiva e della nobilissima operazione messa segno dai benefattori.
Siamo certi che questi pezzi pregiati siano autentici?
Secondo i certificati offerti dai venditori, sì. Tuttavia, tra i bronzetti, sono presenti anche due stambecchi, oltre a un cavallo. Già, stambecchi? Ma questi animali al tempo della Sardegna nuragica erano presenti?
E poi, il cavallo, nell’isola dei nuraghi, quando ha effettivamente fatto la sua comparsa?
Sono quesiti che stimolano la riflessione.
Marcello Polastri