Nei sotterranei di Sanluri, alla riscoperta del medioevo Sardo

Immagine del Castello di Sanluri

Immagine del Castello di Sanluri

 

Un tunnel sotterraneo lungo diverse centinaia di metri è stato scoperto nel sottosuolo di Sanluri, al centro della Sardegna.

Si tratterebbe del passaggio segreto che, secondo gli esperti, conferma l’esistenza della leggendaria via di fuga usata dalla bella Eleonora D’Arborea.

 

ABBANDONATO SOTTO LA CITTA DELLA BELLA DI SANLURI, E’ STATO ILLUMINATO NUOVAMENTE DAGLI ESPLORATORI

Il sotterraneo esplorato. Analoghe leggende raccontano infatti di un collegamento usato anche per volere di Mussolini, quando il Castello dei Villasanta, che nel Medioevo vide Re Martino, divenne un quartier generale militare al tempo della seconda guerra mondiale.

Il tratto finale del sotterraneo di SanluriIl sotterraneo, con le sue stanze, è interamente scavato nella roccia, si addentra sotto case e strade ed è ricco di fascino: dalle viscere dello storico Castello ha condotto gli esploratori a valle, incontrando però un grande crollo in direzione dell’area industriale, alle pendici del paese.

Ad addentrarsi nel sotterraneo, non privo di insidie (alto poco meno di tre metri e ugualmente largo) è stato il giornalista Marcello Polastri, che da anni indaga il sottosuolo dei centri abitati. Polastri ha seguito le indicazioni di una studiosa di tradizioni popolari sarde, Maria Rosaria Spina, che sostiene asserisce: “sotto Sanluri ci sono tante vie d’acqua canalizzate anche dai nuragici e riusate nel Medioevo”.

Ad addentrarsi nel sotterraneo, non privo di insidie (alto poco meno di tre metri e ugualmente largo) è stato il giornalista Marcello Polastri, che da anni indaga il sottosuolo dei centri abitati.

Polastri ha seguito le indicazioni di una studiosa di tradizioni popolari sarde, Maria Rosaria Spina, che asserisce: “sotto Sanluri ci sono tante vie d’acqua canalizzate anche dai nuragici e riusate nel Medioevo”. Nella foto a sinistra: il tratto finale del sotterraneo di Sanluri

 

Alla scoperta dei sotterranei di Sanluri

Alla scoperta dei sotterranei di Sanluri

Ad addentrarsi nel sotterraneo, non privo di insidie (alto poco meno di tre metri e ugualmente largo) è stato il giornalista Marcello Polastri, che da anni indaga il sottosuolo dei centri abitati.

Polastri ha seguito le indicazioni di una studiosa di tradizioni popolari sarde, Maria Rosaria Spina, che sostiene asserisce: “sotto Sanluri ci sono tante vie d’acqua canalizzate anche dai nuragici e riusate nel Medioevo”.

Con lui c’era una affiatata equipe di esploratori dotati di strumentazioni per orientamento, luci e telecamere.

Grande l’emozione provata anche da Nicola Di Mille e Mauro Pes che, assieme a Polastri, grazie ai permessi rilasciati dal Comune di Sanluri, si sono imbattuti in un ambiente ostile e labirintico.

Nelle viscere della terra hanno infatti trovato due crocevia con diramazioni sotterranee, alcune murate, altre intercettate forse nel corso di lavori edili o stradali avvenuti dieci metri più su, nella soprastante cittadina.

La squadra esplorativa Durante la scoperta, con entusiasmo il Sindaco di Sanluri Alessandro Collu e il Presidente del Consiglio provinciale del Medio Campidano, che hanno atteso per ore gli speleologi all’ingresso dei sotterranei, hanno affermato che “questa scoperta potrebbe rappresentare il preludio per una nuova forma di valorizzazione del territorio e del Castello”.

La scoperta è avvenuta per caso, durante le riprese televisive della trasmissione tv Scoprire, di imminente messa in onda, che Marcello Polastri conduce per una emittente regionale sarda.

uno dei tanti reperti e cimeli esposti nella sala principale del Museo medievale di Sanluri

uno dei tanti reperti e cimeli esposti nella sala principale del Museo medievale di Sanluri

Dopo aver realizzato una ricognizione nel castello con la supervisione di Manuel Villasanta, e dopo aver esplorato un pozzo ed altri ipogei sotto il Castello di Re Martino d’Aragona, gli speleologi hanno imboccato una strettoia sotterranea.

Un tragitto nel buio che li ha condotti, inaspettatamente, anche camminando carponi, in una dimensione sotterranea ai limiti dell’incredibile: stanze e cunicoli, all’interno dei quali, chissà da quanto, riposano grandi pezzi di marmo e oggetti forse risalenti alla seconda guerra mondiale. Alcuni passaggi sono allagati, altri devastati da crolli che preoccupano.

I tunnel verranno esplorati forse del tutto in una imminente spedizione sotterranea.

Le immagini sono state pubblicate nel portale Sardegna Sotterranea.org e hanno fatto “il giro” dei giornali on line e delle riviste scientifiche.

Non solo: su Sardegna 1 tv è stato dedicato un approfondimento durante la trasmissione tv SCOPRIRE ideata e condotta da Marcello Polastri.

La scoperta che ancora fa discutere e che potrebbe far luce sull’estrazione delle pietre usate per edificare il castello di Sanluri “in soli venti giorni” (secondo i manoscritti), lascia spazio all’ipotesi di un collegamento sotterraneo del Castello, una sorta di via di fuga utile in caso di sortite.

 

 

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