QUEI LAMENTI FANTASMA DAL QUARTIERE CASTELLO

Si intitola così l’articolo pubblicato dalla rivista Isola nera, che nel suo 53° numero dedica un interessante servizio al Gruppo Cavità Cagliaritane ed alla sua passione più grande: Cagliari sotterranea. Il “pezzo”, nato dalla penna di  Giovanna Mulas, direttrice della rivista da tempo impegnata nel far conoscere al mondo gli scrittori, letterati, poeti e artisti della Sardegna, racconta dei misteri sotterranei di Cagliari e della sua rocca fortificata..

 

Isola Nera” ha il merito di divulgare oltremare la cultura nostrana, ed ora – nel numero di febbraio-marzo ’09 – pubblica un articolo dedicato sia alla “città sotterranea di Cagliari” che “alle cavità sarde, celate sotto strade urbane e montagne incontaminate, esplorate dal GCC sotto l’egida di Marcello polastri”. La pubblicazione è patrocinata dall’UNESCO con la collaborazione dell’Agenzia Estera del NIF di Parigi, a cura di Giancarlo Gallani.

 

ALCUNI STRALCI DAL NUMERO 53 DI ISOLA NERA, che la rivista Isola Nera ha estrapolato dai libri di Marcello Polastri…

 

   
“ (…) Sopra, alla luce del sole, appare come d’incanto – per chi arriva dal mare – un gioiello luminoso, con le case arroccate sul turrito quartiere medievale di Castello. Poco sotto, si notano i quartieri – anch’essi medievali – di Marina, Stampace ed un tratto di Villanova.

Poi, i portici di via Roma con le facciate dei palazzotti colorati e vivaci. Le strade di Cagliari, specialmente le viuzze del quartiere Marina, sono invase da un mix di profumi che tentano di alleviare l’aggressione dello smog. E’ una città lambita dal mare, questa mia adorata Cagliari, con le sue spiagge e le retrostanti colline di candida roccia a sovrastare quel che pochi conoscono, o hanno avuto la fortuna di visitare: un mondo buio eppure intrigante. E’ quello della città sotterranea che il nostro gruppo, tra studi ed esplorazioni, cerca di riportare alla luce: una città scavata nella roccia, fatta di cunicoli e gallerie infinite, laghi sotterranei, ipogei e cisterne. Posti unici, inimmaginabili per la storia ed l’intrinseco fascino. A pensare che questi tesori riposano sotto i nostri piedi; sono celati dall’asfalto e dai marciapiedi che utilizziamo tutti i giorni.

Perchè sono migliaia gli ambienti che riposano sotto Cagliari. Molteplici le civiltà che li hanno utilizzati e riutilizzati un’infinità di volte!

Il centro storico di Cagliari, come anticipato, è composto dai quartieri di Castello, Marina, Villanova e Stampace: custodiscono importanti segni dell’urbanizzazione della Karalis romana. L’Anfiteatro ad esempio, oppure il complesso residenziale di Villa Tigellio. Ancora: il sepolcro di Attilia Pomptilla denominato Grotta della Vipera, la Fullonica di via XX Settembre, l’Area archeologica di Sant’Eulalia, sono i pochi siti resi fruibili (peraltro in occasioni limitate) all’ampio pubblico. Poi ci sono complessi termali e acquedotti, stanze immense e ricche di reperti storici che riposano sotto banche e edifici ultra-sorvegliati, quasi inaccessibili ai più!

 

Tanti altri monumenti (cisterne, acquedotti romani, le necropoli di Tuvixeddu, i pozzi e le fontane monumentali create da Pisani, Aragonesi, Spagnoli e Piemontesi) riposano sotto alcune colline urbene, sotto strade e palazzi che costantemente monitoriamo, per aggiornare i nostri archivi. Nelle aree militari, ad esempio, abbiamo potuto osservare e documentare “stanziamenti preistorici” che da millenni attendono un’opera di valorizzazione. E nel frattempo, mentre alcune istituzioni si organizzano, il nostro gruppo ama documentare queste antiche preesistenze e comunque farle conoscere: per non dimenticare il nostro passato, per preservare la nostra memoria storica.”  “Qualche vecchio abitante del quartiere Castello, racconta che nelle notti di tempesta si sentono i lamenti, forse degli incatenati e torturati, che inspiegabilmente rievocano questa ormai tramontata funzione del sottosuolo locale.”

 

ISOLA NERA è una pubblicazione patrocinata dall’Unesco (http://www.unesco.org/poetry/). 

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