Ispezione nel sottosuolo di una città

Tragico destino per un grande speleologo: Alfredo Campagnoli

Il Gruppo Cavità Cagliaritane esprime viva solidarietà alla famiglia di Alfredo Campagnoli, speleologo rimasto vittima di un tragico incidente mentre, secondo fonti di stampa, ispezionava un sotterraneo a Recanati, sua amata città. La speleologia e la passione per l’andar per grotte, purtroppo, continua a conoscere un tributo di vite che si sono dedicate alla conoscenza e alla esplorazione del sottosuolo d’Italia…

 

 

Uno speleologo, Alfredo Campagnoli, ha perso la vita

 

La sua grande passione che lo portava ad andare per grotte lo ha indotto a esplorare un sotterraneo


Alfredo Campagnoli ha perso la vita l’altro ieri, in un incidente mentre con un compagno di viaggio, l’amico speleologo, ispezionava un tratto di acquedotto sotterraneo di via Aldo Moro a Recanati.

La notizia corre veloce, nel Web, ed è stata data da un’Ansa e poi da un giornale on line del Comune di Recanati.

Maledetto monossido di carbonio, maledetta passione per l’andar per grotte forse.  In questa triste vicenda c’è poco da dire, ma tanto per riflettere.

Cosa spinge un uomo di grande esperienza ad andar per grotte, consapevole dei rischi che si corrono: cadere in un buco e fracassarsi le ossa, scivolare in acque sporche e genersoe di batteri, ricevere una denuncia perchè, diciamolo, metre accedi da un buco e percorri il sottosuolo non sai mai dove ti infili, dove potresti svbucare e sottoi quali terreni di chissà quali proprietà!

Saturava la cavita’ il monossido di carbonio, e l’ha resa una trappola. Così, in quella che era una irresistibile attrattiva per chi ama andare per cunicoli e grotte, si è rivelata una camera a gas.

Il 6 Settembre la notizia. Lo speleologo di 59 anni Alfredo Campagnoli, è vittima di un incidente “mentre ispezionava con un amico un cunicolo sotterraneo di via Aldo Moro a Recanati”.

Campagnoli, che lavorava come geometra del Comune “e’ stato ucciso dal monossido di carbonio che saturava la cavita’ (…) l’amico ha cercato di soccorrerlo, ma non e’ riuscito a raggiungerlo, e quando sono arrivati i vigili del fuoco e un’equipe del 118 l’uomo era gia’ morto. Campagnoli era molto conosciuto in citta’ come fondatore del gruppo speleologico locale” si legge sull’Ansa.

Alla famiglia di Alfredo Campagnoli, il Gruppo Cavità Cagliaritane esprime viva solidarietà!

Era un grande uomo e abile speleologo. Vittima di un tragico incidente, secondo fonti di stampa, mentre ispezionava un sotterraneo a Recanati, la sua amata città.

La speleologia e la passione per l’andar per grotte, purtroppo, continua a conoscere un tributo di vite che si sono dedicate alla conoscenza e alla esplorazione del sottosuolo d’Italia.

Ad Alfredo Campagnoli, che non conoscevamo personalmente ma apprezziamo per il coraggio e la passione esplorativa che ci accomuna, il Gruppo Cavità Cagliaritane dedica questa pagina.

Non va dimenticata la sua opera, non va dimenticato il suo impegno che dovrebbe stimolare una seria e profonda riflessione.

 

 

DALLA STAMPA

 

 

RECANATI (MACERATA). 6 Settembre. Uno speleologo amatoriale di 59 anni, Alfredo Campagnoli, e’ morto in un incidente mentre ispezionava con un amico un cunicolo sotterraneo di via Aldo Moro a Recanati.

Campagnoli, che lavorava come geometra del Comune, e’ stato ucciso dal monossido di carbonio che saturava la cavita’.

L’amico ha cercato di soccorrerlo, ma non e’ riuscito a raggiungerlo, e quando sono arrivati i vigili del fuoco e un’equipe del 118 l’uomo era gia’ morto. Campagnoli era molto conosciuto in citta’ come fondatore del gruppo speleologico locale. (ANSA)

 

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Sarebbe morto per mancanza di ossigeno ad appena 6/7 metri di profondità

 


RECANATI – Per Alfredo Campagnoli doveva essere una normale attività legata alla sua decennale passione di speleologo. Invece si è trasformata in un appuntamento con un tragico destino.

Approfittando della giornata di sciopero (Campagnoli era geometra presso l’UTC del comune di Recanati), aveva scelto oggi per un sopralluogo ad un cunicolo dell’Acquedotto Pontificio che passa sotto parte del quartiere Fonti san Lorenzo.

Quello della speleologia urbana era una delle più recenti attività del locale Gruppo Grotte Recanati di cui era stato uno dei fondatori. Una persona dunque esperta e preparata con tantissime attività speleo nelle cavità marchigiane e non solo.

La tragedia si è consumata questa mattina in viale A. Moro, nel piazzale antistante il Liceo Scientifico, sul lato del parcheggio verso il campo sportivo. In quel punto si apre un tombino che permette l’accesso ad una parte dell’Acquedotto Pontificio. Altri accessi sono in via Martiri di Spagna e dentro lo stesso recinto dello Scientifico.

L’antico acquedotto di origine cinquecentesca, visibile nella parte emersa in zona Archi di Loreto, è di proprietà delle Opere laiche Lauretane e in gestione all’ASTEA.

In parte, proprio dal Gruppo Grotte Recanati, nell’ambito delle attività di speleologia urbana, questi cunicoli sono stati esplorati e in alcuni casi molte sono state le visite guidate.

Campagnoli questa mattina, verso le 9,30 si è calato nel pozzetto per accedere al cunicolo, sembra per fare delle misurazioni. In superficie era assistito da alcune persone che hanno subito dato l’allarme vedendolo improvvisamente riverso privo di conoscenza. Inutili i tentativi di recuperarlo attraverso la corda di sicurezza cui era imbragato. La posizione del corpo impediva la risalita ed era pericoloso calarsi per tentare un recupero dal basso.

Allertati subito 118 e VVFF, questi giunti con due squadre da Osimo e Macerata. In attesa dell’arrivo dei VVFF i sanitari del 118 hanno tentato di ventilare il pozzo calando un tubo di ossigeno.

Per recuperare il corpo di Campagnoli prima si è dovuto armare il pozzo con un argano sollevatore e poi far calare un operatore per l’aggancio.

Intanto sul posto giungevano i colleghi dell’Ufficio Tecnico Comunale, il sindaco e diversi assessori mentre il sanitario del 118, coadiuvato dal dott. Frapiccini, medico di base che si è sempre temuto a disposizione sin dai primissimi attimi in cui si è realizzata la gravità della situazione, si è alternato nelle operazioni di rianimazione durate per lunghi minuti e sotto lo sguardo della moglie, la prof.ssa Paola Nicolini e del fratello Marco. Per Alfredo Campagnoli non c’è stato però più nulla da fare.

Scene di disperazione e sconforto tra familiari e i tanti amici e colleghi di lavoro accorsi subito, appreso che Alfredo Campagnoli era rimasto coinvolto in questo incidente.

Sul posto i carabinieri e l’area infortunistica dell’ASUR per i rilievi di legge.

Stando ai primi accertamenti Campagnoli sarebbe morto per mancanza di ossigeno ad appena 6/7 metri di profondità in un ambiente saturo di monossido di carbonio.

Campagnoli era molto conosciuto in città non solo per la sua attività di geometra del comune.

Oltre che essere stato uno dei fondatori del Gruppo Grotte Recanati per tantissimi anni era stato uno dei capi scout del Recanati 1 all’Oratorio San Filippo Neri.

Alfredo Campagnoli, 59 anni lascia la moglie Paola Nicolini, docente universitaria a Macerata, i figli Daniele di 29 anni, e Michela di 30 che sta rientrando da Lusaka (Zambia) dove ha svolto attività di cooperante con l’associazione umanitaria “L’africa chiama”.


Fonte: http://www.ilcittadinodirecanati.it/notizie/11481-tragedia-a-recanati-

 

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