Turismo: la Sardegna punta sulle esperienze

I turisti non si aspettano più ma si vanno a cercare. Come? Studiando quel che vogliono i mercati esteri. Con un presupposto fondamentale: chi viene in vacanza in Sardegna non compra certo il territorio, ma l’esperienza.

Ne consegue la necessità di raccontarlo con il linguaggio che il mercato richiede. Ed è così che va in cantina il concetto di Sardegna-destinazione balneare indifferenziata.

Emerge sempre più l’idea di una destinazione con un portafoglio ricco di prodotti: spiagge e mare, certo, ma anche cicloturismo, escursionismo, turismo culturale e archeologico, nautica, enogastronomia e ittiturismo, arrampicata, windsurf, wedding, golf e altro ancora.

A illustrare questa strategia, Josep Ejarque, coordinatore del percorso di costruzione di “Destinazione Sardegna 2018-2021”.

L’ESPERTO di turismo è intervenuto lunedì 23 luglio all’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari presentando il documento, frutto del lavoro di ascolto e confronto con i territori e gli stakeholder, chiudendo così la conferenza permanente del Turismo insediata il 18 maggio scorso a Milis.

La conferenza: allestimenti

La strategia – ha spiegato Ejarque all’ANSA – non è più quella di attendere i turisti, dobbiamo dar vita a un’operazione di marketing molto più aggressivo ed efficace, non possiamo più essere solo un’Isola ‘mentale’, non è il cliente che si adegua a noi, ma è il contrario“.

Insomma, “sarà fondamentale – sottolinea l’esperto – rivendere il territorio a partire dall’esperienza che è in grado di offrire, per fortuna in Sardegna le esperienze che si possono fare sono tante“.

La Destination management organization (Dmo) deve pensare a questo: “Essere efficiente, efficace, capace di influenzare il turista, dare visibilità all’offerta della destinazione, facilitare le informazioni turistiche“, ha argomentato Ejarque all’Ansa.

In generale, la strategia del prodotto-destinazione dovrà rispondere all’esigenza di creare itinerari turistici-tematici: dai vini al pane, dai giardini storici ai borghi (anche marinari), dai fari alle mete archeologiche, dai Fenici alle fortificazioni, e ancora dai paesi ‘dipinti’ alle miniere.

Nuraghe Piscu a Suelli in una immagine di Marcello Polastri

Questo documento – ha ricordato l’assessore al Turismo, Barbara Argiolas – confluirà nel piano strategico che vareremo entro agosto. Uno studio che è il risultato del confronto con i territori e che traccia una linea verso la quale tutti dovranno convergere“.

L’obiettivo, precisa l’esponente della Giunta Pigliaru, “è quello di aumentare il prodotto interno lordo e l’occupazione con un occhio alle generazioni future, e poi rilanciare la sostenibilità, la salvaguardia dell’ambiente, e la valorizzazione degli attrattori culturali“.

Fonte: agenzia di stampa ANSA. 

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