Una proposta per valorizzare l’Anfiteatro romano di Karales.

Anfiteatro-Romano-F_Patellani-1950-1Rispolveriamo dai giornali del 2007 l’idea lanciata dal G.C.C. per valorizzare l’Anfiteatro romano di Cagliari, l’Orto botanico e un giardino dei sogni sconosciuto ai più, ricco di siti archeologici e sotterranei di grande valore. Come mai ancor oggi nessuno si è attivato per realizzare la nostra idea illustrata in più occasioni da Marcello Polastri, che le istituzioni adottarono come del resto riportò la stampa nei mesi seguenti?

Eliminare la “legnaia” dall’Anfiteatro

L’assessore regionale si schiera ma dubbi e polemiche dividono gli esperti

di Matteo Bordiga

Cagliari. L'arena dell'anfiteatro.

Cagliari. L’arena dell’anfiteatro.

In primo piano il palco con gli artisti che si esibiscono. Sullo sfondo, uno scenario di grande effetto: le gradinate, vuote, dell’Anfiteatro romano. Stagliate in tutto il loro fascino e maestosità.

Liberate dall’impalcatura lignea che le «deturpa da troppi anni. Insomma, restituite a noi cittadini come la storia ce le ha consegnate».

Potrebbe essere questo, secondo il presidente del movimento ecologista “Gruppo di intervento giuridico”, Stefano Deliperi, il nuovo spettacolo da offrire ai cagliaritani. Che potranno ammirarlo seduti su «nuove tribune da costruire dove attualmente sorge il palco. In modo da rimuovere, finalmente, tutti gli allestimenti in legno e metallo che rivestono gli spalti di un sito di straordinario valore culturale. Uno dei tre soli anfiteatri romani scavati nella roccia ancora esistenti».

L’idea di Deliperi ha trovato ieri un’alleata importante: l’assessore regionale alla Cultura Maria Antonietta Mongiu, che ha dichiarato di aver infranto un «personale tabù auto-preiscrittomi» solo per assistere allo spettacolo-tributo ad Andrea Parodi.

«Sono tornata all’Anfiteatro solamente in onore di un genio della musica come Parodi, ma mi ero ripromessa di non mettervi più piede finché non fossero state rimosse quelle orribili strutture lignee», ha dichiarato. «Nel decidere di interrompere il mio fioretto, sono stata incoraggiata anche dalla consapevolezza che si sta inesorabilmente avvicinando il momento in cui le impalcature verranno smantellate», ha proseguito Mongiu.  (…).

Al livello dell'arena.

Al livello dell’arena.

Infatti, la “legnaia” deve obbligatoriamente sparire dalle gradinate romane perché, come ricorda Deliperi, «sotto il profilo paesaggistico è abusiva: la sua autorizzazione è scaduta da quattro anni.  L’ha confermato l’Assessorato regionale dei beni culturali dopo la nostra denuncia del 27 gennaio».

L’intervento dell’assessore Mongiu strappa un’applauso al consigliere regionale Maria Grazia Caligaris, preoccupata però che non ci siano «le disponibilità finanziarie per rimuovere l’obbrobrio» che nasconde il monumento da otto anni.

Rara immagine dell'ingresso del movimento archeologico.

Rara immagine dell’ingresso del movimento archeologico.

«Se si vuole davvero pensare con determinazione al prossimo futuro dell’Anfiteatro romano di Cagliari, ripristinando il monumento nella sua naturale vocazione di sito archeologico, sarà indispensabile un consistente investimento», ha detto ancora Caligaris: oltre a smantellare le strutture metalliche e quelle in legno, ancorate alla pietra con tasselli, si dovrà «rimediare ai danni che otto anni di uso improprio hanno provocato».

E prima di qualsiasi 22 settembre 2007 decisione, «la città faccia sentire la sua voce. Lo faccia attraverso gli amministratori locali, che dovrebbero promuovere un’assemblea civica aperta a tutti, ma anche attraverso forme alternative».

Per la valorizzazione di un anfiteatro liberato arrivano altre idee. Una proposta alternativa, ad ampio respiro, è stata lanciata da Marcello Polastri, presidente del Gruppo speleo-archeologico delle cavità cagliaritane: «È possibile riscoprire una galleria sconosciuta ai più, che collega da ben duemila anni
l’arena all’aperto dell’Anfiteatro con l’adiacente area archeologica dei frati cappuccini, ricca di cisterne e latomie d’epoca punico-romana, usate come carceri per quanti perirono nella medesima arena
».

Marcello_Polastri_tour_media«Ora, mettendo in sicurezza e illuminando il sotterraneo, l’anfiteatro con l’orto dei cappuccini diventerebbero il fiore all’occhiello della città», prosegue Polastri. «Cagliari, con un unico biglietto, garantirebbe un itinerario culturale all’altezza della gloriosa storia dei luoghi e dei suoi dominatori.


Non solo: se l’Università volesse, ci vorrebbe ben poco per buttar giù il muro divisorio tra l’anfiteatroe l’orto botanico, anch’esso ricco di cavità sotterranee che fanno parte del medesimo habitat rupestre dei due siti appena citati
».

La galleria sotterranea, è quella che potete osservare in questo articolo.

Fonte: L’altra Voce.net del 22 settembre 2007.

ps. Ne stiamo ancora parlando. Da anni!

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