Attentato alla tomba dei giganti di Gonnos

Tomba_Gonnosfanadiga

Sequenza sull’incendio

Stamattina sono andato a Gonnosfanadiga per far visita ad una delle tombe dei giganti più grandi della Sardegna ma ho scoperto che tutta l’area circostante ha subito un grave incendio con danni incalcolabili. Fino a quando dobbiamo subire il ricatto di questi delinquenti?

Ad affermarlo è Massimiliano Deidda, 44 anni, biologo di origini cagliaritane che per primo ha constatato il grave stato di degrado che affligge questa importante testimonianza archeologica risalente alla lontana preistoria. Ora, l’appello lanciato dal biologo per la salvaguardia di questa importante testimonianza del passato, ma anche per l’ambiente (le fiamme hanno devastato la circostante sughereta) è stato scritto – nero su bianco – e indirizzato alle autorità competenti dalle Associazioni culturali Ambiente Sardegna e Sardegna Sotterranea.

I piromani – racconta Deidda – sanno bene quando appiccare un incendio e come farlo. Sarà il caso che la Regione rifletta sulle politiche nella lotta agli incendi e sugli interventi per prevenirli?“.

In Liguria, ad esempio, “alle associazioni della protezione civile vengono dati i rimborsi spese solo per la prevenzione e non per spegnere gli incendi“.
La tomba, situata in un meraviglioso anfiteatro naturale nella vallata a 952 metri sul livello del mare – conclude Marcello Polastri alla guida di Sardegna Sotterranea – è orientata verso la vetta dell’Iglesiente ed il massiccio del Monte Linas, e sia per il contesto ambientale che per il suo corridoio sepolcrale (lungo 22 metri e considerato uno dei più lunghi della Sardegna), il sito è di inestimabile valore, perché unico“.

La valle annerita dalle fiamme

La valle annerita dalle fiamme

Ora, le fiamme, oltre ad aver devastato una distesa di sughere, hanno colpito anche le strutture preistoriche di granito ed è elevato il rischio che possibili  fenditure possano intaccare la stabilità della tomba, usato ampiamente tra la fine del XV e il XIV sec. a.C.

E’ un vero attentato alla storia e all’immagine della Sardegna che di cultura e turismo potrebbe vivere, anziché relegare le proprie radici ad una ingiusta condanna di abbandono.

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