Gran bella Sardegna su Voyager: blatte volanti e capre dai denti d’oro a parte

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Voyager e la Rai in Sardegna.

Sardegna, ma che “terra favolosa“. La “Stonehenge italiana“, la “terra con le capre dai denti d’oro” (d’oro?), con gli enigmatici menhir di Sorgono, è la “Manhattan del Mediterraneo antico” con tutte quelle torri nuragiche straordinariamente alte nei millenni passati, come del resto ha asserito il giornalista Sergio Frau.

Fin qui potrebbe esser tutto vero. O verosimile. E poi, guardi la tv sintonizzandoti su Rai 2 e la Sardegna diventa egiziana o quasi, con la sua piramide di monte d’Accoddi accostata alle immagini dell’Egitto e ai faraoni.

Una Sardegna che diventa giustamente romana con i sotterranei di Cagliari. Paragonati, questi ultimi, per la loro storia a quella di Roma antica e conquistatrice; come per davvero potremo dimostrare.

Tra un mistero ed una storia vera c’era questo e altro nella puntata televisiva della trasmissione Voyager, in onda ieri sera sul secondo canale della Rai (in un articolo precedente vi abbiamo offerto una anticipazione dei suoi contenuti), e durante la quale il conduttore Roberto Giacobbo ha accomunato l’origine della bandiera dei 4 mori ai Cavalieri Templari: “per la sua croce rossa centrale” ha detto.

Ma che ci volete fare, i Templari su Voyager ci sono sempre stati.

Sorge spontanea la domanda: ma le cose importanti della Sardegna, saranno per davvero queste?

 

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Le periplanete americane, note a Cagliari come “prettas bolaroras”.

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Voyager e la Sardegna su Rai 2.

Nel dubbio, a proposito di “rosso templare”, c’erano anche le blatte rosse di Cagliari. Sono andate in EUROVISIONE. Avete visto bene quei curiosi animaletti striscianti che hanno colonizzato l’antico acquedotto romano celato sotto l’anfiteatro?

Anche loro, sempre ieri, hanno fatto la loro comparsa in tv. Un po come abbiamo fatto qualche anno fa nelle tv regionali, esplorando la storia dimenticata tra quelle blatte e i pipistrelli cagliaritani (nel video).

Dunque, anche “Is prettas bolaroras Casteddaiasa” sono andate in scena,  con tanto di sottofondo musicale, con quella musichetta mistery in salsa Dario Argento nel tentativo di far rabbrividire, di stimolare l’attenzione dei telespettatori amanti di Voyager.

Una trasmissione riuscita, alla quale va riconosciuto il merito di aver puntato i riflettori Rai sulla Sardegna, ben 2 ore di fanta-archeologia accostata, di fatto, agli scavi scientifici in corso nel Sinis.

Gli stessi scavi che, sempre ieri, sono balzati agli onori della cronaca regionale per il paventato danneggiamento di reperti archeologici di Monti Prama causa – ipotizzano le indagini in corso – l’uso di una ruspa.

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Giganti di mont’e Prama.

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Il conduttore di Voyager nell’Anfiteatro romano di Cagliari.

Danni smentiti dalla nostra Soprintendenza, in attesa di saperne di più, ovviamente.

Ma questa è un’altra storia della stessa vicenda. E’ la storia dei misteri intrinseci di un’isola al centro del Mediterraneo (la “mitica Atlantide” citata da Voyager?) che fa discutere e sognare.

Come avverrà ad agosto quando in una trasmissione (stavolta più scientifica), a Super Quark, la nostra isola dei nuraghes sarà nuovamente protagonista della storia da raccontare. Speriamo bene.

Auguriamocelo: con qualche blatta in meno, con qualche nuova scoperta in più.

Marcello Polastri

Ps. Ma le capre dai denti d’oro preannunciate in TV che fine hanno fatto? Commenti da social: avranno incontrato un dentista smacchia-tartaro?

 

Pubblicato sul quotidiano Casteddu On Line. Sullo stesso argomento: Rivelazione: ecco a voi cosa andrà in onda su Voyager.

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