Il sindaco di Elmas: La base aerea di Decimo? Va riconvertita

“Non sono d’accordo che la base aerea di Decimo chiuda del tutto. Piuttosto sono per una sua riconversione“. Parola di Valter Piscedda, classe 1969, Sindaco di Elmas e pacifista convinto. Piscedda è sicuro di una necessita impellente”dotare la difesa di infrastrutture adeguate e così – aggiunge – mi pongo nell’ottica assunta dal presidente della Regione Pigliaru, penso dunque a un ridimensionamento generale delle servitù militari in Sardegna“.

Chiudendo alcune strutture militari?

Ma no. Non necessariamente. Riconvertendole nella prospettiva civile, riutilizzandole in modo duale sia per finalità civili, che militari al tempo stesso.

Avrebbe in mente qualche esempio?

Beh, per quanto riguarda Decimo si potrebbe incentivare lo studio delle tecnologie aeree, siano esse civili che militari. Sfruttando il fatto che già allo stato attuale le infrastrutture militari di Decimo vengono utilizzate anche a supporto dell’aeroporto civile della mia città, Elmas.

Ecco, Elmas nel recente passato è stata sede di un aeroporto militare poi trasferito a Decimo. Quali pro e quali contro ha avuto la sua città?

Elmas è a tutti gli effetti la dimostrazione tangibile di quel che dicevo poco fa. Le infrastrutture militari sono state cedute in toto all’uso dell’aeroporto civile.

Si, ma avere prima e non avere più un aeroporto militare, significherà qualcos’altro. Calo delle economie locali?

Nel caso di Elmas l’unica ricaduta negativa è stato il licenziamento di 20

maestranze che si occupavano delle pulizie e del servizio mensa. Le altre sono state trasferite a Decimomannu.

Ci sono state altre “perdite”?

Nel caso di Elmas l’unico rischio è che tutte le infrastrutture cedute alla Sogaer non rientano tra le necessità di una società aeroportuale. Intravedo così un loro depauperamento.

Esiste un teatro che può ospitare 400 persone, una serie di palazzine ufficiali e di alloggi oramai vuoti, un bellissimo Circolo ufficiali, una chiesa, e poi strutture sportive. Mi domando cosa se ne faccia una società di queste infrastrutture se deve occuparsi di trasporto aereo.

A proposito di trasporti, cosa pensa degli effetti inquinanti di un aeroporto, sia esso di tipo civile che militare?

Un aeroporto è una struttura di per se inquinante. Purtroppo le normative sono ancora troppo leggere e troppo lasciate alla discrezione delle parti. Un aeroporto genera inquinamento acustico e da idrocarburi. Le normative vigenti non garantiscono sufficientemente le popolazioni limitrofe. 

Pur essendoci ad esempio, nel caso di Elmas un obbligo di legge, sono più di dieci anni che cerchiamo di far approvare da una apposita commissione la cosiddetta zonizzazione acustica. Però non ci siamo ancora riusciti.

Un esponente della base di Decimo ha asserito che “l’ex aeroporto militare di Elmas è un triste esempio di come in dieci anni è stato dirottato in Sicilia tutto il gruppo di volo dell’aereo antisommergibile Atlantic“. Secondo la sua esperienza è così?

Non saprei dire dove siano stati dirottati i servizi militari che prima venivano svolti a Elmas. Ma so per certo che la convivenza di un aeroporto civile e militare era illogica, appunto per l’esistenza, proprio a Decimo, di un aeroporto ad esclusivo uso militare. Penso che sia stato giusto chiudere Elmas incentivando così Decimo.

Cosa sarebbe più importante?

Dal mio punto di vista la cosa più importante era e rimane non perdere i livelli occupazionali.

Nel caso di Elmas quest’intenzione ha funzionato quasi per intero con l’eccezione che dicevo prima delle 20 maestranze. Si poteva risolvere anche quel problema, non c’è stata sufficiente volontà. Confido ancora nell’azione dei sindacati. Li ho personalmente coinvolti nella questione.

Marcello Polastri

Pubblicato su CastedduOnLine.

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