Il tempo della Shoah e dei lager da non dimenticare

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I cancelli del campo di concentramento.

I tedeschi, per creare un Konzentrationslager, il campo di concentramento che accolse circa 20 mila  mila prigionieri, diedero vita ad una serie di espropri forzati. Era il tempo della Shoah, dello sterminio del popolo ebraico e in quell’immenso terreno, dotato di 3 campi principali e 45 sottocampi, installarono una cosiddetta area di interesse (Interessengebiet) e demolendo le proprietà degli abitanti residenti, dalla fine del 1941 occuparono una superficie complessiva di almeno 40 chilometri quadrati.

In quell’immenso fazzoletto di terra trovarono ospitalità aziende agricole e di allevamento: erano all’avanguardia. E a  volerle fortemente fu Hitler che si avvalse della manodopera forzata degli schiavi, convogliando ad Auschwitz i deportati.

Auschwitz, già. Un nome che mette i brividi, passato alla storia non tanto per l’eccellenza delle sue strutture manifatturiere e industriali bensì per le brutalità che ha accolto. E’ questo il più famoso campo di concentramento nazista. Entrò in funzione il 14 giugno 1940 divenendo subito il centro direzionale e amministrativo dell’intero complesso.

KZ Auschwitz, Einfahrt

Il campo in una foto d’epoca, sempre ricoperto di neve.

Il forno crematorio N.1 era annesso alla camera a gas dell’obitorio. Era l’uno e l’altro e per questo odorava di morte. Qui furono uccise e consumate circa 70 mila persone, causa le insostenibili fatiche lavorative, le esecuzioni e le percosse. Erano per lo più intellettuali polacchi, gli uomini e le donne che ci finirono dentro. Erano prigionieri di guerra sovietici pesantemente torturati, provati dalla fame, in molti casi gravemente malati. Altri ancora, erano uomini, donne e bambini, si, bambini… sottoposti ad esperimenti medici del tutto improvvisati, come in un film dell’orrore e di criminalità organizzata che però si è svolto realmente e con maggior efferatezza.

Il Block 11 di Auschwitz era la prigione del campo. Ma è nel suo sottosuolo, dentro le oscure camere che il 3 settembre 1941 venne sperimentato per la prima volta sugli esseri umani, il gas Zyklon B. Veniva usato principalmente come antiparassitario. Fu il vicecomandante del campo Karl Fritzsch, sadico e spietato per le sue brutalità verso i prigionieri, che decise di eliminare con quella micidiale miscela gassosa ben 850 deportati.

Per non dimenticare queste atrocità, il 27 gennaio 1945 è una data cruciale che pose fine alle attività del campo di concentramento.

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Sardegna Sotterranea, per la giornata della memoria.

Le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, durante l’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono alle porte di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), città polacca nella quale scoprirono il tristemente famoso campo di concentramento. Procedettero con la liberazione dei superstiti che rivelarono per la prima volta al mondo, l’orrore del genocidio nazista. I superstiti mostrarono quel che era appena accaduto ai loro compagni di prigionia.

Fatti orripilanti che non dovrebbero ripetersi. L’apertura dei cancelli di Auschwitz, le visite guidate attuali in quel terribile centro della morte poi divenuto sacrario, sono capaci di mostrare al mondo intero anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati dentro al più temibile lager nazista.

La data del 27 gennaio ricorda dunque la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, indicata quale data ufficiale agli stati membri dell’ONU in seguito alla risoluzione 60/7 del 1 novembre 2005.

In questo giorno l’Italia ha istituito la giornata commemorativa in ricordo delle vittime dell’Olocausto,  dei deportati militari e politici italiani nella Germania nazista. Per non dimenticare le leggi razziali e coloro che, a proprio rischio e pericolo, mettendo in gioco la vita, hanno protetto i perseguitati ebrei.

Ci sarebbe ancora tanto da ricordare e da dire. Altro ancora da aggiungere. Quel che ancor oggi è importante, a settant’anni di distanza dal genocidio è una seria riflessione pubblica sulla memoria, tener viva l’attenzione sulle deportazioni razziali quali le responsabilità nello sterminio. Non andrebbero dimenticate.

Immagini tratte da Wikipedia.

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