Monumenti aperti 2015: manifestazione indispensabile?

Oristano_Polastri_Eleonora_Arborea

Oristano e Eleonora D’Arborea

Carceri aperte, cripte da riscoprire, luoghi della memoria che tornano d’attualità per qualche ora, giusto il tempo di  ricevere un bagno di folla e poi richiudere i battenti ed arrivederci all’anno prossimo.
Maggio è per la Sardegna (ma non solo), il mese dei Monumenti Aperti.

Periodo nel quale, appunto i monumenti o comunque i luoghi monumentali celati i nostri paesi e le città, vengono aperti al pubblico per una due giorni o solitamente per l’arco di un weekend, richiamando comunque una considerevole presenza di pubblico.

Da un lato, la possibilità di visitare posti diversamente chiusi e inaccessibili, dall’altro la gratuità degli accessi, consente a molti curiosi di rendere “Monumenti aperti” una manifestazione riuscita, proprio perché cattura l’attenzione dell’ampio pubblico.

Monumenti_Aperti_Sardegna_Sotterranea

Monumenti aperti: fila di visitatori.

Complice anche la stampa locale. E soprattutto la mobilitazione delle amministrazioni civiche, che a loro dire hanno sempre più difficoltà ad elargire i finanziamenti richiesti dagli organizzatori della manifestazione. Perché Monumenti Aperti, per via dei costi gestionali e quindi organizzativi, è assai onerosa.

Anche se ad onor del vero, i ciceroni e le guide per un giorno sono tutte volontarie: le scuole con i loro alunni, le associazioni di volontariato, i gruppi culturali.

Un esercito  di persone che amano dedicar tempo prezioso per studiare e raccontare il vissuto di questo o di quel luogo, che si organizzano per aprire palazzi storici, svariati monumenti ed anche cavità sotterranee, luoghi di guerra, aree minerarie, centri d’arte, musei che spalancano le porte nell’arco di un weekend.
Sorge però spontaneo domandarci come mai sia possibile aprire i auto monumentali per soli due giorni?

Oristano_Polastri_Eleonora_Arborea

Oristano nel giorno dei Monumenti Aperti

Non sarebbe più plausibile aprire questi luoghi della memoria, se non tutto o giorni dell’anno, almeno uno o due weekend al mese?
Le spese gestionali dei siti verrebbero pagate con la formula dei biglietti, magari ad una modica cifra, per sostenere la cultura. Già, tutti i giorni, e non solo nell’arco di un weekend.

Anche per sensibilizzare i giovani e le scuole ad adottare un monumento, e a non abbandonarlo più, o a non tenerlo chiuso a chiave come del resto è stato fatto ad oggi.
Noi lo speriamo di cuore. Confidiamo in una auspicatissima inversione di tendenza.

Sarà così difficile? Nel dubbio… proviamoci.

Commenti