Nuraghe Barru: il gigante di pietra della Trexenta tra Guasila e Guamaggiore

La bellezza della Trexenta, territorio del sud Sardegna, viene illustrata in questo breve documentario condotto da Marcello Polastri con le immagini di Ivan Loriga.

Un viaggio tra le chiese di Guamaggiore, nate su antichi pozzi e sepolture vecchie di secoli, che ci condurrà anche alla riscoperta di un luogo realizzato nei millenni passati con enormi pietre: il Nuraghe BARRU, situato al confine tra i Comuni di Guasila e Guamaggiore. 

I campi di Guamaggiore

IL DOCUMENTARIO,  in fase di realizzazione, ha il taglio del reportage e si avvale delle belle immagini realizzate con un drone da Ivan Loriga per mostrare, dall’alto e dal basso con l’occhio della telecamera, un territorio disseminato di tesori archeologici.

Infatti, volando sui cieli e calandosi sottoterra, il video di Polastri e Loriga ripercorre le radici storiche della Trexenta: chiese, sepolcri, monumenti antichi di millenni, il Barru appunto, nuraghe depredato dai tombaroli nel lontano passato ma che, in tempi recenti, ha restituito preziosissimi reperti archeologici come ad esempio una spada nuragica. 

La Chiesa di Santa Maria Maddalena a Guamaggiore

Questo monumento è stato oggetto di una campagna di stampa legata al presunto ritrovamento di un antico scheletro umano gigante, di grandi proporzioni; notizia smentita dagli archeologi ma che ha suscitato comunque tanto interesse sull’intera zona archeologica. 

A collaborare al progetto il Comune di Guamaggiore e la Pro Loco che hanno offerto il proprio supporto logistico, l’Azienda Vitivinicola del paese con in testa il viticoltore Enrico Melis. Infine il Tour Operator Italtours e la web community Sardegna Sotterranea che si stanno occupando delle ricerche storiche e archivistiche.

Il video verrà offerto gratuitamente agli internauti per mostrare le bellezze meno note della nostra terra, ed è stato realizzato a nostre spese con passione e spirito di partecipazione alla causa culturale e identitaria della nostra regione” hanno detto ai media Marcello Polastri e Ivan Loriga. 

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