Quale futuro per la Cagliari archeologica in via Milano?

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Il muro sul quale piove

Da mesi a Cagliari, in via Milano 1, tra le maglie della rete posizionata dagli operai in un cantiere edile, sono visibili resti archeologici che attirano come non mai la curiosità di quanti si recano a messa nella vicina Basilica di Bonaria.

Lo scavo archeologico è ben visibile anche da un vicino bar: quando sorseggi un caffè ti accorgi che, alle spalle del barista, sventolano teli di plastica su antichi muri di pietra.
A bloccare i lavori come ha affermato anche il cronista Giorgio Pisano sul quotidiano l’Unione Sarda di Lunedì 16 febbraio, è stata la Soprintendenza Archeologica.
In quel terreno, durante la costruzione di una palazzina, sono riaffiorate le tracce del quartier generale (o almeno così si vocifera), degli Aragonesi che nel 1326 assediavano la città, in mano ai Pisani. Insomma, il vincolo archeologico sarebbe eccome giustificato.
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Il cantiere all’epoca della scoperta

L’impresa edile, per difendere il diritto al lavoro e proseguire nella realizzazione delle opere moderne, lo ha contestato. A suo parere i resti, che sarebbero “rasature di muro“, non sarebbero altro che avanzi ottocenteschi anzi, forse novecenteschi.

Dove sta la verità? Nel dubbio è stato presentato un ricorso diretto al Ministero, che si pronuncerà a giorni.
Ma lo sconcio, come del resto lo ha definito oggi il quotidiano L’Unione Sarda, è sotto gli occhi di tutti. Il vento in questi giorni ha sollevato anche i teli di plastica che all’interno del cantiere, pur osservandoli dalla strada vicina, mostrano i fanghi che si sciolgono con l’acqua che continua a cadere sui resti dei muri medievali.
Da qui la segnalazione e richiesta di accesso agli atti inviata ai funzionari della Soprintendenza competente.
Vi terremo aggiornati.
 


Alla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano
Piazza Indipendenza 7 – 09124 Cagliari

Telefono: 070 605181
Fax: 070 658871
e-mail: sba-ca@beniculturali.it
sito web: www.archeocaor.beniculturali

Gentili responsabili della SOPRINTENDENZA, 

Con la presente domandiamo con cortese sollecitudine di poter visionare i documenti inerenti l’eventuale vincolo archeologico nel colle di Bonaria, in via Milano n.1.

Se possibile, vi domandiamo anche in seguito alla precendenti comunicazioni intercorse con la Dott.ssa Donatella Mureddu, cosa è stato scoperto nel terreno in oggeto e se a parer Vostro è vero quanto oggi riportato dal collega Giorgio Pisano sul quotidiano l’Unione Sarda (pag 10), circa un “ricorso presentato dai proprietari del terreno” su una scoperta archeologica che sarebbe “insignificante“.

Ci piacerebbe sapere, a nome dei cittadini Cagliaritani interessati, iscritti e non all’Associazione Sardegna Sotterranea, se la suddetta area archeologica verrà valorizzata oppure se per la stessa è in programma un futuro diverso. Nel frattempo, come forse saprete, la pioggia sta accelerando il processo di deterioramento delle strutture murarie frammiste a fanghi scoperte, causa il vento che sembrerebbe aver sollevato i teli dalla medesima area archeologica.

In attesa di Vs auspicate risposte, vi saluto cordialmente.

Marcello Polastri

La presente nel rispetto del diritto di accesso agli atti e ai documenti amministrativi riconosciuto dalla L. n. 241/1990 (artt. 22-31), modificata dalla L. n. 15/2005 e dalla L. n. 80/2005 e recentemente emanato con D.P.R. n. 184/2006 (Disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi).

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