Vi racconto la guerra a Cagliari: esperienza da brivido

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Cagliari bombardata

“Era il mese di Febbraio 1943. Da allora sono passati 72 anni ma il ricordo dei bombardamenti aerei è rimasto indelebile. Sentimmo in più di un’occasione il suono della sirena e ci ritrovammo per strada, correvamo a gambe levate. Un giorno, una volta giunti nella piazza antistante il molo della Darsena, entrammo in un rifugio sotterraneo. Oggi quel luogo è stato murato. Allora c’era tanta gente che varcava quell’ingresso. Sottoterra, come i topi, stavamo stretti stretti, gli uni accanto agli altri.

Sentimmo il sibilo delle bombe che a grappoli caddero sul terreno. Le strade sulla nostra testa divennero crateri, i palazzi si sbriciolarono. Riuscii a distinguere un gruppo di persone correre verso il rifugio ma l’ennesima esplosione polverizzò alcuni di quegli individui, spingendo altre persone in lontananza, scaraventandole nel mare. I loro vestiti? Volarono per aria. E il mare divenne nero quando le navi presero fuoco.

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Signora Angela, mentre racconta la sua esperienza

Altre imbarcazioni sparirono sotto onde altissime. E’ evidente, noi eravamo vivi per miracolo. Ci salvammo per un fatto fortuito, grazie a quel budello sotterraneo, grazie a quel rifugio che ci accolse sotto un tetto di roccia. Laggiù patimmo la fame. Fuori dalle grotte ci assalirono i pidocchi. Di rientro a casa, qualche tempo dopo i bombardamenti mi venne la scabbia. Ed anche la candida, deboli e denutriti, senza più difese, vestiti di stracci.

Vissi l’inferno tra una città ridotta ad un ammasso di macerie e le oscurità della terra. Cagliari era una larva di città. La guerra che abbiamo vissuto è tremenda. Vi auguro con tutto il cuore di non conoscerla mai. Perchè segna la mente e il cuore, porta via le persone a noi più care.”

Marcello Polastri

Tratto dal vivo racconto di una nonnina che, di recente, ha testimoniato la sua storia luminosa durante un evento dell’associazione Sardegna Sotterranea tra rifugi sotterranei e monumenti feriti dalle bombe.

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