La Sardegna e le Foibe guardano alla giornata del ricordo

Foiba_di_Vines_recupero_cadaveri

Recupero di resti umani dalla foiba di Vines a Faraguni, presso Albona d’Istria sul finire del 1943. Fonte immagine: Wikipedia.

Ci sono i Tanda, i Deriu, i Foddai. Caredda, Chessa, Fancello, Mulas e tanti altri ancora. Sono cognomi sardi che compaiono nell’elenco, lugubre, degli infoibati. Dei morti delle foibe.

Cognomi che, auguriamocelo, andrebbero ricordati con commemorazioni ad hoc. Perché, passato il Natale, come ogni anno cadrà il 10 febbraio la Giornata del ricordo. Un evento che merita una riflessione. Si tratta infatti di una importante solennità nazionale italiana.

Fu istituita a ragion veduta il 30 marzo 2004 con una apposita Legge affinché venisse conservata e quindi rinnovata, “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale“.

In quelle profonde cavità carsiche dell’Istria, chiamate Foibe, furono gettati sia vivi che morti circa diecimila italiani. I loro corpi, trattati come se fossero sacchi di spazzatura, oramai sfatti perché martoriati, caddero in quegli strapiombi spettrali. Fu un olocausto che si consumò nel mondo delle tenebre sotterranee.

Tutto ebbe inizio nel 1943 per poi cessare nel 1947.

Locandina Giorno_Ricordo_Ultima

TITO_Maresciallo_Foibe

Il Maresciallo Tito.

LA PRIMA ONDATA DI VIOLENZA esplose al tempo dell’armistizio.

Era appena trascorso l’8 settembre del 1943. In Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicarono contro i fascisti e gli “italiani non comunisti” che consideravano “nemici del popolo“. Tra essi, tanti erano sardi.

Mossi da un odio divenuto oramai viscerale, li rapirono, lasciandoli dapprima senza cibo e nel frattempo li torturarono, per poi massacrarli e gettarli nelle foibe.

Ne fecero fuori circa un migliaio e poi nella primavera del 1945 quando la Jugoslavia occupò Trieste, Gorizia e l’Istria, furono le truppe del Maresciallo Tito a scatenarsi contro gli italiani.

DI NUOVO GIU’, NELLE FOIBE. In quelle voragini caddero fascisti e cattolici, liberal-democratici e socialisti, tantissimi uomini di chiesa. Non risparmiarono donne, anziani e bambini.

C’è anche chi racconta che laggiù, in fondo alle foibe, finirono anche gli amici a quattro zampe “dei nemici del popolo“.

Graziano_Udovisi_Foibe

Graziano Udovisi.

C’è stato anche chi, ad esempio Graziano Udovisi, riuscì a riemergere da una foiba passando sopra i cadaveri, riemergendo da quella carneficina. Una strage prodotta dall’odio politico e anche ideologico attuato da Tito.

Fu una vera e propria pulizia etnica. L’obiettivo? Quello di eliminare i non comunisti dalla futura Jugoslavia e la persecuzione proseguì fino al 1947.

Il 10 febbraio del 2005, per la prima volta, il Parlamento italiano ha dedicato la giornata del ricordo ai morti nelle foibe.

Al Giorno del ricordo è infatti associato il rilascio di una medaglia commemorativa destinata ai parenti delle persone soppresse e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia o nelle province dell’attuale confine orientale dall’8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947.

Medaglia_e_diploma_Infoibati

Riconoscimento per i parenti degli “infoibati”.

Sono stati però esclusi, da questo riconoscimento, coloro che sono stati uccisi mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell’Italia. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l’Istria, così la maggior parte della Venezia Giulia.

Da allora, seicento città italiane ed estere hanno onorato i Martiri delle Foibe nella propria toponomastica e memorialistica.

L’elenco aggiornato di tutti i nostri concittadini e corregionali infoibati o diversamente massacrati, è il seguente.

Lo pubblichiamo per non dimenticare una delle pagine più dure, più crudeli e angoscianti della storia nazionale ma, soprattutto, i protagonisti di questa storia, scritta con il sangue.

Marcello Polastri

 

Angius Efisio

Atzori Francesco

Baccanti Salvatore

Baroli Giulio

Barone Francesco

Barone Giovanni (Lapide)

Basciù Flavio

Boi Olindo (Lapide)(Medaglia 2014)

Buassi Carlo

Busu Bianco

Campus Costantino

Cannas Francesco

Carbone Vincenzo

Cardone Tonio

Caredda Eraldo

Casari Giacomo (Medaglia 2015)

Chessa Lorenzo

Chessa Luigi

Chessa Salvatore

Chironi Antonio (Lapide)

Chironi Luigi

Cirotto Giovanni Maria

Coa Costantino

Coghe Melchiorre Giuseppe Lapide)Medaglia 2011

Contieri Giuseppe

Contù Giuseppe

Corrias Efisio

Cortis Efisio

Cossu Pasquale

Cruccas Dino

Dadea Giuseppe

De Muro Francesco

Deplano Giovanni

Deriu Antonio

Desogus Antonino

Dessena Antonio

Dessì Manca Antonino

Detotto/De Totto Antonio Giuseppe

Di Pasquale Giuseppe

Fadda Giovanni (Lapide)

Faè Giuseppe

Fancello Mauro Antonio

Flore Vincenzo

Foddai Gioanmaria

Foddai Leonardo

Follesse Beatrice

Frongia Giuseppino

Fronteddu Antonio

Ganzardi Ettore

Gaspa Giovanni

Gaviano Angelo

Ghi Andrea

Ghiglieri Raimondo

Grauso Ernesto

Gutierrez Stefano

Lai Orazio (Medaglia 2010)

Lai Vittorio

Lampis Giovanni

Lardu Antonio

Linaldeddu Pietro

Lobina Alfredo

Loi Egidio

Loriga Giuseppino

Madau Giuseppe

Maguledda Antonio

Mainas Giuseppe

Manca Augusto

Manos Francesco

Manuzzo Pietro

Marogna Garino

Marongiu Francesco

Marras Giovannino

Marzeddu Costantino

Masala Pietro

Mascia Francesco

Massaiu Francesco

Mastinu Giovanni (Medaglia 2014)

Medda Ottavio

Melis Giovanni

Melis Giuseppe

Meloni Giuseppe

Melosu Ignazio

Mirai Angelo (Medaglia 2015)

Mongiu Pietro

Moro Francesco

Mulargia Antonio Pietro

Mulargia Giuseppe

Mulargia Leonardo Antonio

Mulas Francesco

Mura Pietro

Murgia Giovanni (Lapide)

Nicolai Giacomo

Oliva Pietro Salvatore

Onorato Giuseppe

Orecchioni Pasquale

Pala Giuseppe

Pala Salvatore – Medaglia 2006

Palici Cesare

Peralta Giovanni (Lapide)

Pilo Antonio

Pilo Filippo

Pilo Michele

Pinna Antonio

Pinna Benito

Pinna Folco

Pinna Giuseppino

Pintus Giovanni

Piras Antonio

Piras Emanuele

Pisano Emilio Antonio

Pisano Giuseppe

Pittalis Mario

Podda Saverio

Poli Giovanni

Pompedda Giuseppe

Porcedda Alessio(Lapide)

Porcù Giuseppe

Porru Silvio (Medaglia 2015)

Puggioni Salvatore

Puliga Mario

Pusceddu Angelo

Putzu Nino

Roych/Royk Ennio

Salis Doro

Sanna Giovanni

Sanna Sebastiano

Santandrea Antonio Efisio

Satta Carmine

Sau Giovanni

Saxida Francesco

Sechi Francesco

Serra Andrea (Lapide)

Serra Giuseppe

Siddu Giuseppe (Lapide)

Solinas Antonio

Solinas Giovanni (Medaglia 2014)

Sorresu Efisio

Sotgiu Francesco – Medaglia 2006

Tanda Genesio

Tatti Antonio

Tatti Giovanni Maria

Tiana Giov.Battista

Tiana Salvatore

Tilocca Antonio Maria

Tiloga Luigi

Todde Pietro

Tuligi Valentino

Uras Gavino

Usai Maurizio

Vacca Giacomino

Vinoglio Giuseppe

Zucca Giovanni Antioco

Commenti