il gruppo riunitosi Domenica mattina a Sant'Elia

Visitando il Forte di Sant’Ignazio

Cagliari. Il solstizio d’estate è un giorno ancor oggi molto atteso: è, ufficialmente, il primo giorno dell’estate.

Per raccontare le leggende e la tradizione ad esso legate, sabato 21 giugno si è svolta a Cagliari una bella iniziativa sul colle di Sant’Elia con una visita esclusiva nel Forte di Sant’Ignazio.

A ideare l’evento sono state le associazioni Aloe Felice e Ambiente Sardegna, in collaborazione con Sardegna Sotterranea, che hanno accompagnato da ore 20 i numerosi partecipanti al “sabato del solstizio“.

Questo il titolo dell’iniziativa incentrata, con una passeggiata all’aperto, alla riscoperta dello storico forte settecentesco intitolato a Sant’Ignazio.

La costruzione di quello che viene definito “il Forte di Sant’Elia, oggi conosciuto, seppur impropriamente, come Fortino di Sant’Ignazio, fu avviata a partire dalla fine del 1792” hanno raccontato le guide, Angelo Pili e Massimiliano Deidda.

Dai suoi circa 94 metri sul livello del mare – ha aggiunto il giornalista Marcello Polastriil forte fu progettato dal Maggiore aiutante di Battaglione, Franco Lorenzo: era un ingegnere militare che si ispirò ai principi della più moderna architettura militare, di scuola Vaubaniana. E riuscì nell’intento – ha proseguito Polastri – concependo una fortificazione efficiente, a quel tempo dotata d’una potenza di fuoco eccezionale per l’epoca“.

E’ stato dimostrato come il Fortino non venne mai ultimato ed in realtà, solo una delle sue torri, venne casamattata.

Ed anche il fossato  – è stato detto – rimase incompleto. A pensare che, nel 1793, durante lo scontro con le navi Francesi, l’acqua e le munizioni provenivano dalla zona di San Bartolomeo, poi divenuta “bagno penale dei condannati”. “Li erano situate la fontana, i magazzini e le polveriere” ha aggiunto Polastri.

Dei cinquanta e più cannoni previsti per armare la fortificazione, ne vennero trasportati non più di cinque o sei, ma solo quattro spararono realmente contro la flotta rivoluzionaria Francese, nei mesi di gennaio e febbraio di quel 1793.

Sabato, al calar del sole, lo storico colle di Sant’Ignazio è stato teatro di una vera riscoperta, sia storico-archeologica ed anche in termini delle erbe magiche e curative di San Giovanni.

Presente, nel corso della serata, anche il Mazzanobile Nobility Group con Costantino Mazzanobile che ha illustrato le piante tipiche dell’antica festa del Solstizio, come l’assenzio, l’elicriso, la ruta, l’iperico ed altre ancora. Giunti sulla cima della collina, i partecipanti, hanno sorseggiato con un bicchiere di spumante e brindato a “miglior fortuna”, aggiungendo al brindisi la bevanda di San Giovanni.

Insomma, una bella passeggiata che ha svelato leggende e misteri del passato sul solstizio d’estate.

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